La grande sfida dei diritti tv si è chiusa con un risultato schiacciante: 17 voti a favore su 20. Verdetto quasi unanime che Urbano Cairo, intervistato dalla 'sua' Gazzetta dello Sport, commenta così.

Presidente, si aspettava una maggioranza così ampia?
«Sono felice di questo esito e della decisione presa dalla Lega. Giusto procedere nella strada della continuità con Dazn e Sky, con cui abbiamo un rapporto che va avanti ormai da anni. Con loro ci sono buone prospettive per il futuro. L’offerta base non è quella che ci aspettavamo ma con il meccanismo del revenue sharing potrà crescere permettendo alle società di partecipare attivamente alla crescita del numero degli abbonati Dazn. E’ una cosa giusta».

Le tv hanno offerto garanzie di incasso. Condizione che il canale di Lega non poteva soddisfare…
«Resta un progetto per certi versi affascinante ma rischioso. Penso a quante televisioni hanno fatto fatica. Parliamo di un mondo complicato che conosco molto bene: ho guidato la risalita di La7 ma è stato difficile».

In una simile fase di mercato giusto non esporsi al rischio?
«Nel contesto attuale una nuova tv deve innanzitutto vedere se riesce a stare in piedi. Il calcio corre già rischi importanti. Aggiungere al rischio di impresa calcistico, già notevole, quello del canale televisivo secondo me era un errore, un’incognita troppo grande».

La Serie A si è invece garantita entrate certe per i prossimi cinque anni.
«Il contratto lungo con Dazn e Sky è stato un aspetto determinante per gli stessi broadcaster. L’offerta base non è uguale a quella del precedente triennio ma potrà avvicinarsi e addirittura superarla».

Cosa pensa dello sfogo del presidente De Laurentiis?
«Stimo Aurelio perché ha dimostrato capacità in quello che ha fatto. Sul tema però la penso diversamente. E non sono assolutamente d’accordo su quanto ha dichiarato: il calcio non morirà, la scelta delle tv non porterà a un peggioramento del nostro sistema».

Sezione: News / Data: Mar 24 ottobre 2023 alle 18:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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