"Ma avete visto la formazione di quel Parma? Quello che vinse l'ultima Coppa Uefa per i club italiani?". Lo domanda, retoricamente, Hernan Crespo al collega della Gazzetta dello Sport che lo ha intervistato alla vigilia del turno di Europa League. Buffon, Thuram, Sensini e Cannavaro in difesa; centrocampo con Dino Baggio, Boghossian e Veron; Chiesa e Crespo in attacco; Fuser e Vanoli a sulle fasce. "Vi faccio io una domanda: oggi ci sono squadre così in Italia? Voglio dire con questa qualità, con questi giocatori...". Risposta amara: no. "Ecco la ragione per cui non si vince più. Né in Champions, né in Europa League. Servono i giocatori, quelli bravi. In Italia, invece, ci si dimentica di crescerli, di coltivarli, di lanciarli", accusa l'argentino. 

Visto il divario fra italiane e big d’Europa, e visto che solo la Juve è rimasta in Champions, ci tocca puntare sull’Europa League. 
"Non è mica un ripiego. È una grande competizione che troppo spesso, quando eravamo più forti, abbiamo snobbato. Adesso è venuto il momento di crederci: le italiane possono arrivare fino in fondo. In Champions non possiamo competere con Real Madrid, Bayern, Barcellona e compagnia bella, ma in Europa League possiamo dire la nostra". 

Se dovesse scegliere la sua favorita? 
"L’Inter si è rinforzata a gennaio, Mancini sta dando un gioco. Ci vuole pazienza, non si deve mettere troppa pressione, però credo che i nerazzurri possano farcela".

L’ostacolo Celtic, però, non è facile da superare. 
"A livello tecnico l’Inter è superiore. Il rischio può essere l’ambiente scozzese. Ma i giocatori dell’Inter sono abbastanza esperti per affrontare questa trasferta". 

 

Sezione: News / Data: Gio 19 febbraio 2015 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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