Pierluigi Collina, presidente della Commissione Arbitri della Fifa, ha parlato a Radio Anch'io Lo Sport delle recenti innovazioni volute dall'Ifab. "I responsabili degli arbitri dei vari Paesi parleranno prima del campionato. Non si è stravolto nulla, si è cercato di fare chiarezza. Il punto iniziale è che la volontarietà da conditio sine qua non è diventato uno dei criteri per rendere punibile il contatto. Diventa rilevante anche la posizione delle braccia, che deve essere funzionale a quello che il giocatore sta facendo in campo. Non diventerà un tiro al braccio. Gli attaccanti che vogliono deliberatamente colpire il braccio dell'avversario non potranno farlo a meno che il braccio non si trovi in una posizione in cui non deve essere. Negli ultimi anni l'Ifab ha cercato di essere più dinamica e soddisfare richieste che vengono da giocatori, allenatori e salvaguardando lo spettacolo. Abbiamo iniziato cambiando il triple punishment sui falli da ultimo uomo. Ora il calcio di rinvio favorisce la fluidità del gioco, il fatto che il portiere debba avere un solo piede e non due sulla linea nei rigori è un aiuto al portiere. La non presenza di attaccanti in barriera evita queste situazioni conflittuali. Sono tutte decisioni che vengono dal campo".

Collina ha parlato anche del Var e della sua evoluzione. "Il Var è destinato a entrare sempre più nel mondo del calcio. La specializzazione nel ruolo dà qualità, per cui il futuro è avere degli specialisti, ma per creare una categoria serve tempo. Mantenere gli arbitri che smettono in una differente posizione, come avverrà in alcuni Paesi come l'Italia, aiuterà. La tendenza è creare specialisti. Sono contento che l'Uefa abbia deciso di utilizzare il Var in Champions. L'uniformità è l'obiettivo più importante, bisogna ricordare sempre che il Var non è la soluzione finale, rimarranno sempre elementi di discussione. Il calcio, a differenza di altri sport, è di grande interpretazione e non di decisioni fattuali come tennis e volley. L'evoluzione della tecnologia ci porterà ad avere sempre più certezze, soprattutto sul fuorigioco. Ci sono già delle prove che fanno vedere il futuro".

Chiusura sulla possiiblità di introdurre il tempo effettivo. "E' una delle cose su cui abbiamo discusso all'Ifab, non c'è unanimità di consenso ma se ne sta discutendo".

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Sezione: News / Data: Lun 17 giugno 2019 alle 14:26
Autore: Mattia Todisco
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