Con il campionato fermo, la nostra rubrica sui numeri più significativi di giornata non va in vacanza. Anzi la sosta per le festività natalizie può essere l'occasione giusta per riavvolgere il nastro e capire cosa è successo, in numeri, nelle prime 17 giornate di serie A, passando per i momenti più rappresentativi.

ZERO - Lo abbiamo ribadito tante volte nel corso di questa stagione, ma se dobbiamo individuare un numero "0" più rappresentativo di questa prima frazione di campionato, la scelta non può che ricadere sul numero di rigori a favore. Nessuno appunto in 17 gare. Un dato particolare, che colpisce società, squadra e addetti ai lavori: pur ribadendo che una vittoria non deve necessariamente passare per un calcio di rigore e che può capitare di non guadagnersene, va però ricordato che in più di un'occasione le scelte del fischietto di turno hanno lasciato qualche legittimo dubbio.

UNO - Una sola presenza per Andreolli, tra l'altro di soli 15 minuti. Un giocatore che è stato riportato alla "base" con tante aspettative e speranze da parte sua di trovare se non un posto fisso almeno qualche chance per mettersi in mostra. Speranza mai realizzata: ciò nonostante dovrebbe restare a giocarsi le sue carte nel girone di ritorno.

DUE - Il numero di maglia di Jonathan, la vera rivelazione di questa stagione. Nel giro di pochi mesi Johnny è passato da parafulmine della disperazione e delle imprecazioni dei tifosi a idolo della folla, nel vero senso della parola. Una trasformazione che non può non attribuirsi al lavoro svolto da Mazzarri, che ha trovato per lui la giusta collocazione e un valido interprete del suo modulo.

TRE - I gol di Guarin realizzati in questa prima parte di stagione, esattamente contro Torino, Sampdoria e Parma. Tre gol che potrebbero restare tali e rappresentare gli ultimi ricordi di un giocatore che è vicino al trasferimento al Chelsea, un centrocampista duttile e importante ma che potrebbe essere sacrificato sull'altare del budget nel caso arrivasse l'offerta giusta (18-20 milioni). Di questo periodo  bisogna fare di necessità virtù e 8-10 milioni di plusvalenza sono comunque un buon affare.

QUATTRO - I gol segnati da Alvarez, il "miglior" marcatore insieme a Cambiasso e Nagatomo dopo Palacio. Un altro rigenerato dal lavoro e dal gioco di Mazzarri e che ha così riconquistato anche l'affetto del pubblico più scettico.

CINQUE - I punti di distacco dal Napoli terzo, vale a dire zona Champions League, a due partite dal giro di boa. Un distacco tutto sommato non irrecuperabile considerati i tanti punti persi per strada in maniera a volte davvero scellerata.

SEI - Le partite terminate con un pareggio che ha lasciato l'amaro in bocca per le occasioni sprecate e i punti dimenticati per strada. Contro Cagliari, Torino, Atalanta, Bologna, Sampdoria e Parma l'Inter avrebbe potuto ottenere qualcosa in più: resta da lavorare sul reparto arretrato che continua a subire troppi gol.

SETTE - Il numero di Belfodil, una delle delusioni di questo inizio campionato: arrivato con tante aspettative ha giocato solo 8 partite in campionato, di cui solo una dall'inizio, senza mai trovare la rete se non in coppa Italia. Probabile un prestito nella finestra di gennaio.

OTTO - Le vittorie in campionato in 17 partite, il dato più basso tra le formazioni di vertice: persino l'Hellas Verona ha fatyo neglio, 9, ma ha due punti in meno dei nerazzurri. "Colpa", come si diceva, dei tanti pareggi, alcuni evitabili, ottenuti finora: addirittura tre consecutivi prima della sconfitta di Napoli.

NOVE - Il numero di maglia di Icardi, per lui otto presenze in 17 partite, tante quante Belfodil, con la differenza che l'argentino ha almeno segnato 2 reti. Anche dall'argentino ci si aspettava molto di più e in lui, vista anche la giovane età, si continua a scommettere. A costo che si cominci a parlarne per le prodezze in campo piuttosto che in altri ambiti più "gossipari".

DIECI - I gol segnati fin qui da Palacio: un vero bomber, un leader, un trascinatore, un giocatore indispensabile senza il quale l'Inter forse non sarebbe dov'è ora grazie alle sue reti decisive, la più bella e importante di tutte chiaramente il tacco contro il Milan. Ovviamente non può reggere tutto il peso dell'attacco da solo e senza il pieno recupero di Milito (che forse sarà disponibile contro la Lazio) ha assolutamente bisogno di un'altra spalla di peso.

Sezione: La Rubrica / Data: Lun 30 dicembre 2013 alle 00:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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