Walter Zenga si confessa a Tuttosport. L'ex numero 1 dell'Inter ha parlato a 360 gradi diel mondo nerazzurro, da Thohir ad Handanovic, passando per Mazzarri e le sue aspirazioni.

Si parte, ovviamente, dal tema caldo: Erick Thohir. “Da interista non mi sorprende, da questa parte del mondo tante persone hanno accumulato fortune. Senza Champions, Moratti ci avrebbe ancora rimesso e la mossa è sensata, anche per arginare il rosso di bilancio. Per me, lui resterà presidente. E poi non cadiamo nei soliti errori all'italiana: oggi prevale un modello globale, si guardi agli esempi di Real, Barcellona o Chelsea. Marchi internazionali. Ben venga Thohir. E anche uno sceicco, in Italia, prima o poi arriverà”.

E intanto si torna a parlare di Zenga sulla panchina nerazzurra per il dopo-Mazzarri: verosimile? “Lasciate in pace Mazzarri, gli auguro di stare all'Inter per 15 anni. L'Inter sta facendo bene dopo una delle stagioni più difficili della propria storia: chapeau. Più che altro, io mi vedrei bene nel ruolo di ambasciatore dell'Inter nel mondo”.

Domani Torino-Inter. In passato, Zenga fu vicino alla panchina dei granata. “Il contatto ci fu, vero. Ero a Catania e se il Toro si fosse salvato ne sarei diventato il tecnico. Avrei voluto vivere quella sensazione. Ventura è un tecnico moderno, la sua mano si nota, ma l'Inter non è quella dell'anno scorso, quando incassò 59 gol: ora gioca e vuole arrivare lontano. Tutti sottolineano il ko con la Roma, ma fu una questione di episodi: Totti al primo tiro fa gol, Guarin prende il palo interno. Poi Alvarez viene atterrato al limite e non succede nulla; stessa cosa per Gervinho e fischiano rigore. Domani occhio a Cerci: è uno che sposta gli equilibri”.

Inter poco italiana: un difetto? “E il Catania allora? Quando giocavamo contro il Palermo, sembrava Boca-River. Mascara mi disse che io e lui avremmo dovuto iscriverci a un corso di spagnolo”.

Un giudizio su Handanovic. “Portiere di rendimento, che una parata importante a partita la fa sempre. Ma la scuola italiana resta di altissimo livello: a Buffon, penso a Consigli, a Sirigu. Poi ho visto il portierino al Mondiale Under-17: niente male”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 19 ottobre 2013 alle 08:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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