La vecchia gloria nerazzurra Marco Materazzi, a margine dell'evento Sisal Wincity tenutosi quest'oggi a Milano in Piazza Diaz, ha parlato in zona mista rivolgendosi ai cronisti presenti. L'ex campione d'Europa ha affrontato diversi temi, dal legame con José Mourinho fino alla nuova Inter di Antonio Conte. Di seguito le sue dichiarazioni.

Alcune voci ti vedono con Mourinho nello staff del Newcastle: ipotesi credibile?
"Si è letto, e probabilmente è il mio più grande desiderio da quando ho smesso di giocare a calcio. Non si è ancora verificata l'opportunità, probabilmente non è matura. Sicuramente iniziare con lui significherebbe esordire con il numero uno: chi non vorrebbe? Ma si devono verificare delle situazioni idonee per cominciare: poi se avverrà, bene; altrimenti, non cambierà la mia stima nei suoi confronti"

L'ipotesi Newcastle può concretizzarsi?
"Non penso che in questo momento sia un'opportunità concreta e reale. José è una persona concreta, che vuole vincere immediatamente. E, obiettivamente, il Newcastle - se è vero quello che dicono - diventerebbe il futuro. Ma per costruire una squadra importante non bastano uno o due anni: in questo momento ci sono anche dei vincoli che non ti permettono di tirare su uno squadrone in pochissimo tempo. Io gli auguro di prendere in mano una macchina da Formula 1".

Hai detto che Mourinho vuole tornare all'Inter un giorno...
"José è tornato al Chelsea e ha vinto: in futuro non si sa mai e non penso che nessun interista disdegnerebbe un ritorno di Mourinho. Poi però va rispettata la scelta della società che ha preso un allenatore importante come Conte, che ha una grandissima occasione: quella di farsi amare sportivamente dopo che è stato odiato visto il suo passato. Ne ha i mezzi, perché ha una grandissima società alle spalle e un'ottima squadra. Penso che possa fare un buon lavoro. Sono due profili totalmente diversi: uno che è stato amato dalla gente, l'altro che deve farsi amare".

Trapattoni nel 1989 vinse lo Scudetto dei record dopo essere stato per anni alla Juventus: la storia può ripetersi?
"Io posso dire che è una persona che, ovunque è andato, ha dimostrato di tirar fuori il 100% per chi lavora per il proprio club. Da interista, se lo farà sarò contento".

L'Inter, secondo te, può puntare al sorpasso in Italia nei confronti della Juventus?
"Deve farlo. La società è ambiziosa e disposta a comprare tre-quattro giocatori. Il pubblico ha sempre sofferto, ma negli ultimi anni ha sofferto per raggiungere degli obiettivi minimi per quello che è il blasone del club. La gente c'è, a San Siro c'è un'atmosfera incredibile: bisogna far sì che la squadra sia trascinata verso un risultato importante".

Si parla di Dzeko e Lukaku in ottica reparto offensivo: cosa ne pensi?
"Penso che ci sia una società che lavora in simbiosi con l'allenatore. Come leggo, sento che si parlano quotidianamente con l'allenatore: è giusto che Conte pretenda, perché è ambizioso e sa fare il proprio lavoro. Lui è uno da grande club, credo che non veda l'ora di rientrare: il campo ti manca, avrà una grande voglia di vincere e poter battere la Juventus, perché quello è il suo passato".

Conte va lasciato lavorare anche a costo di mandar via Icardi?
"Quella è una scelta che deve fare lui, ed io non voglio entrare nel merito. Innanzitutto non so quello che è successo l'anno scorso, per cui esprimermi sarebbe irrispettoso nei confronti della società, dell'allenatore e di Icardi. Quando non sai, non devi mai giudicare".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 26 giugno 2019 alle 20:18 / Fonte: dall'inviato Mattia Todisco
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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