Dopo Skriniar, D'Ambrosio, Stefan de Vrij, Borja Valero, Esposito, Ranocchia, Handanovic e Biraghi, oggi tocca a Matias Vecino, in diretta social, concedersi alla 'one to one' con i fans nerazzurri dal salotto di casa sua. Ecco le sue parole:
Come stai?
“Bene, mi sono anche tagliato i capelli (ride, ndr). Non ci possiamo lamentare, stiamo bene e ci tocca aspettare sperando che la situazione possa migliorare”.
I tuoi figli di lasciano allenare?
“Cerco di passare più tempo possibile con loro, con il nostro lavoro è difficile. Ne ho due, uno di 4 anni e uno di due mesi: giochiamo e mi fanno arrabbiare, poi quando mi alleno mi chiudo dentro la palestra per non farmi disturbare".
Come trascorri il tempo libero?
"Facciamo un po’ di tutto, in questo momento in casa siamo in sei, sette compreso il cane quindi non ci annoiamo. Giochiamo a carte, guardiamo tv, serie tv… Però è un po’ difficile perché ognuno ha visto le proprie. Con mio cognato giochiamo a carte e a ping pong".
Serie tv da consigliare?
“La nuova di Vikings, è un po’ particolare ma a me piace”.
Messaggio di Candreva: “Ora hai capelli corti, mi chiedi sempre del barbiere ma così stai bene”.
“L’ho fatto per il periodo lungo, ora che siamo chiusi in casa. Magari resterò così, vediamo”.
Come ti trovi a Milano?
“Bene, questo è il terzo anno e io e la mia famiglia stiamo bene qui”.
Cosa hai provato al gol contro la Lazio?
“Un momento importante, venivo da diverse partite fuori per la pubalgia e abbiamo concluso la stagione nel modo giusto con il gol che ci ha portato in Champions. Avevamo tutto lo stadio contro, era una finale: è un ricordo che resterà per sempre”.
E in quello contro il Tottenham?
“E’ stato il continuo della Lazio, anche se qui in Champions e in casa. Stavamo perdendo, è stata un’altra rimonta. Fare gol lì a San Siro è speciale. Quale meglio dei due? Direi Lazio per l’obiettivo Champions, ha significato qualcosa in più per l’Inter”.
Hai preso sonno dopo quei gol?
“Dopo il Tottenham un po’ di più perché poi giocavamo nel weekend, con la Lazio invece era finito tutto, abbiamo fatto tardi e abbiamo anche fatto una grigliata fino alla mattina. Io dopo le partite faccio fatica a dormire, e lì ho dormito poco”.
Cosa sogni con la maglia dell’Inter?
“Essere ricordato dentro un gruppo che ha fatto la storia. Ma dobbiamo riuscire a vincere qualcosa e qualche trofeo, stiamo lavorando per questo”.
Dopo un gol spesso esulti sotto la tua famiglia, quanto conta per te?
“Vero, lo faccio spesso. Per me sono tutto, il mio stimolo di giorno in giorno per migliorarmi e andare avanti. Anche se non sono allo stadio sanno che quella è la loro posizione allo stadio e vado lì a festeggiare perché è rivolta a loro".
Hai ascoltato la telecronaca di Adani?
"Certo che l'ho ascoltata e devo dire che è stato molto emozionante per il modo che lui ha di commentare le cose. L'ho incontrato una volta a San Siro, ero infortunato e l'ho incontrato in tribuna, mi ha salutato subito. Mi piace molto il modo che ha di raccontare le cose, per come trasmette le emozioni".
Calciatore preferito?
"Veron, Riquelme, Zidane. Sono stati i miei idoli anche se ora non giocano più".
Puoi dirci qualcosa sul mate?
"Per noi il mate è sacro. È come una specie di the amaro, quando lo provi la prima volta sicuramente non piace perché ha un sapore forte. Per noi è una forma di tradizione e cultura, si fa anche in Argentina, abbastanza simile al nostro cambia un po' l'erba che si mette dentro. Anche in Paraguay, si beve freddo però. È una tradizione della nostra cultura. Si beve la mattina o il pomeriggio solitamente, ma c'è chi lo beve tutto il giorno".
Cosa c’è dietro il successo degli uruguagi?
“La tenacia fa parte del nostro modo di essere. Il nostro è un paese piccolo, è difficile che in tanti arrivano nei top club. E’ per questo, ci adattiamo facilmente e questa è la nostra forza”.
Vuoi mandare un messaggio ai tuoi connazionali?
“Ho fatto anche un video sul mio profilo Instagram, in Uruguay ora siamo più indietro rispetto all’Italia ma abbiamo la possibilità di vedere cosa sta succedendo in Italia, in Spagna e in Francia. Il Governo si sta muovendo ma le persone devono capire di dover stare in casa. Mi auguro che tutto questo possa finire presto e tornare alla normalità".
Da cosa deriva la Garra Charrua?
“Erano gli indiani che si sono ribellati alla colonizzazione. Questo è stato trasmesso al calcio, come un percorso spirituale che ti permette di rivelarti, come si vede nei risultati della nazionale. Questa è la mitologia che c’è dietro”.
Eri bravo in storia?
“Studiavo, sì. Ma ero più per le lettere che per i numeri”.
Da dove attingi l’energia che metti in campo?
“Dietro c’è allenamento, alimentazione, preparazione. Tutto quello che serve ad un calciatore, poi tutti abbiamo alti e bassi ma io sono uno di corsa e se sto bene riesco a dare qualcosa in più”.
Compagno preferito?
“C’è uno che mi porto dietro da tanti anni in Italia, Borja Valero. Ho condiviso tre anni alla Fiorentina e tre anni qui, ora vediamo. E’ quello con cui ho condiviso più momenti, siamo anche insieme in camera e abita qui vicino”.
In una competizione di corsa tra te e Brozovic chi vincerebbe?
“Per me è il più forte che abbiamo in rosa, però sulla corsa no dai (ride, ndr). Lui fa tutto, corre tantissimo, ma in questo vinco io. Perché è sempre nelle chat? E’ particolare, da fuori si vede un’altra immagine di quello che è realmente. Fa ridere, è speciale”.
Cosa pensi dei tifosi cinesi che ti chiamano ‘portafortuna’?
“Non lo sapevo, è una cosa bella. Sono andato in Cina tre volte e ci sono tanti tifosi e tanta passione, ricordo l’aeroporto pieno di tifosi interisti. Spero di continuare ad essere un portafortuna (ride, ndr)”.
Un messaggio ai tifosi:
“Un abbraccio a tuti, grazie per le domande. Sperando che questa situazione possa finire presto, è quello che tutti vogliamo”.
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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