Torna Thohir e chiude il mercato: via Guaro, poi la punta. Tutti gli obiettivi

Come scrive oggi Tuttosport, il mercato passa necessariamente dalla cessione di Fredy Guarin che potrebbe essere avallata personalmente da Erick Thohir, atteso nuovamente a Milano a metà della prossima settimana per il rush finale di mercato. L'obiettivo - anche se ufficialmente si dichiara chiuso il mercato - è quello di regalare a Mazzarri quella seconda punta in grado di segnare molto ma, soprattutto, di far cambiare marcia a una squadra monolitica in cui però pare scarseggiare la fantasia. Il primo della lista è Roberto Firmino, giocatore che all'Inter mette tutti d'accordo. L'Hoffenheim però chiede 25 milioni, decisamente troppi per le casse nerazzurre anche se, previ i buoni rapporti tra i club, il ds Piero Ausilio potrebbe puntare a spalmare il costo del cartellino su più anni, partendo da un prestito oneroso con obbligo di riscatto al raggiungimento di un determinato numero di presenze. 

L'acquisto del brasiliano sarebbe un indubbio sacrificio economico ma andrebbe ascritto come un chiaro messaggio di Thohir alla piazza legato alle promesse di riportare l'Inter già in Champions nella stagione che verrà. Ausilio, parallelamente, segue la pista che porta ad Alessio Cerci. In tal senso, il ds, dopo aver ottenuto il via libera all'operazione da Mazzarri, non può fare altro che attendere. Prima di aver venduto Guarin, dovrà sperare che nessuno arrivi al granata (l'Atletico è l'ultimo spauracchio): sua intenzione - qualora si rivelasse vano l'assalto a Firmino - è battere in volata il Milan che, proprio come i nerazzurri, è in surplace sull'azzurro (Ausilio, a differenza di Galliani, ha però in mano pure il jolly Botta da giocarsi). 

In questa fase l’Inter punta in alto però tiene anche in caldo l’eventuale piano B che porta a Parma e a Jonathan Biabiany: per questo è stato bloccato Schelotto. Un affare che potrebbe essere chiuso agevolmente prima del gong. Anche se, per evidenti motivi, Thohir punta a regalare un grande nome alla piazza. E Biabiany, cavallo di ritorno comunque utile per la lista Uefa, non può esserlo. Solo un rincalzo, dunque, nel caso in cui non dovesse arrivare un nome di più alto profilo.