I biglietti per la trasferta di Londra del 16 marzo sono andati esauriti da tempo. L’Inter ne ha ricevuti in dotazione circa 3.000 e la voglia di esserci era talmente tanta che i tagliandi – come prevedibile – sono andati polverizzati in poco tempo. Il regolamento Uefa prevede che, una volta arrivati a destinazione, i biglietti per il settore ospiti vengano gestiti direttamente dalla società ospite. Fatto sta che l’Inter ha venduto i biglietti destinandone un quantitativo al Coordinamento degli Inter Club (5 charter) e un altro al direttivo della Curva Nord (2 charter). A detta della società, c’era la possibilità di acquistarli sia sciolti che congiuntamente ad un pacchetto presso l’agenzia viaggi Jakala. In questa bagarre, sono rimasti fuori in tanti, soprattutto i tifosi più “meritevoli” di vivere una trasferta importante come quella dello Stamford Bridge. Tifosi che hanno accompagnato la Beneamata ovunque: da Reggio Calabria a Kiev, fino a Palermo e Lecce. Tifosi che avrebbero meritato più di altri (senza che nessuno si offenda) di vivere questa importante avventura al seguito dell’Inter. La società però non ne ha tenuto conto.

L’ESEMPIO INGLESE

Visto che l’avversario è il Chelsea, capita a fagiolo l’esempio delle società di calcio inglesi. Quando le cose vanno male negli stadi italiani, viene sempre spontaneo fare riferimenti all’etereo e impalpabile mondo delle idee del calcio d’Oltremanica, come se fosse un mondo a parte, distante anni luce dall’Italia. Finché verrà concepito come mondo ideale, sarà sempre così. Ma se si proverà a riportarne alcune idee in concreto anche qui da noi, allora possibilità di miglioramento ci saranno sul serio. Perché le cose non vanno male soltanto quando si verificano scontri sugli spalti o negli autogrill. Le cose vanno male anche quando ai tifosi non viene dato il giusto valore. Esistono tifosi più importanti di altri (VIP esclusi)? Può esistere davvero una gerarchia tra tifosi? Ebbene sì. E l’Inghilterra ce lo dimostra. Come? Con il Loyalty Scheme.

CHE COS’E’ IL LOYALTY SCHEME

Il Loyalty Scheme (letteralmente “piano fedeltà”) è un parametro adottato da quasi tutte le società di calcio inglesi. Perlomeno da tutte quelle più importanti. Ad ogni tifoso viene attribuito un numero di punti nel corso della stagione a seconda delle gare a cui si presenta e il risultato è una vera e propria “classifica della fedeltà”. Per dire: nel caso di Inter-Chelsea o Inter-Milan il supporter prenderebbe un solo punto, mentre per una partita come Inter-Livorno di Coppa Italia ne prenderebbe ben 5. E a cosa servirebbero questi punti? Molto semplice. Prima di tutto verrebbero sfruttati a livello commerciale: danno quindi la possibilità di acquistare tutti i prodotti ufficiali della squadra con un consistente sconto (a seconda dei punti accumulati). In più, nel caso in cui si presentino delle partite importanti come Chelsea-Inter, avrebbero la precedenza sull’acquisto dei tagliandi i tifosi che hanno accumulato più punti-fedeltà.

LA ROMA E’ L’UNICA
Per ora, l’unica società che adotta un sistema simile è la Roma. Negli anni passati, nel caso di trasferte particolarmente glamour come Madrid o Manchester, dove le richieste erano superiori alla capienza dei settori ospiti, hanno avuto la precedenza i tifosi più fedeli che avevano già dato ampia prova di attaccamento, seguendo la squadra in altre trasferte più proibitive (tipo Tromsoe, nel gelo norvegese). Anche il Milan, in questa stagione, ha dato precedenza almeno agli abbonati per presenziare alla gara dell’Old Trafford. È brutto dirlo, ma i cugini qualcosa ogni tanto la insegnano pure loro…

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 10 marzo 2010 alle 14:34
Autore: Federico Farcomeni
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