La sensazione, viva, è che alla fine sarà lui a dover scegliere dove giocare. Carlos Tevez non vede l'ora di scendere in campo dopo praticamente 6 mesi di inattività. Tornato in ritardo dalle vacanze estive per via della Coppa America, l'Apache non è mai entrato nelle grazie di Roberto Mancini per quella voglia malcelata di dire addio al City. Lo sceicco, però, chiedeva troppo e i 40 milioni furono ritenuti eccessivi da Moratti, con Branca che aveva già raggiunto un accordo di massima con l'entourage dell'argentino. Poi le continue esclusioni, i diverbi a mezzo stampa con il tecnico italiano e la definitiva rottura dei rapporti in quel dell'Allianz Arena: Mancini, sotto di due gol con il Bayern Monaco, chiede a Tevez di entrare in campo e lui si rifiuta. Crack.

Arriva gennaio, e il City abbassa le pretese di oltre 10 milioni: per questo si può chiudere l'affare a cifre ragionevoli, considerato il potenziale dell'attaccante sudamericano. E qui si fiondano in tanti. Il Paris St. Germain si fa vivo a suon di milioni e di promesse future, mentre il Milan si dà da fare più che altro con il suo agente, Kia Joorabchian, per capire gli estremi economici dell'operazione. Un atteggiamento, quello rossonero, che indispettisce enormemente la dirigenza Citizens, che non lesina stoccate e dichiara: “Le trattative si fanno nei luoghi adatti, non davanti alle telecamere”, in riferimento ai continui commenti dell'ad Adriano Galliani circa il numero 32. In tale contesto, evidentemente, va vista la foto in cui un paio di giorni fa posavano proprio Galliani, Joorabchian e lo stesso Tevez: più una promozione della trattativa che un 'accordo morale'.

E l'Inter? Il club nerazzurro, in tutti questi mesi, non ha affatto dormito sulla vicenda. Anzi. Il dt Marco Branca è rimasto in contatto costante per monitorare la situazione, delegando i viaggi per i talenti sudamericani al ds Piero Ausilio. Non parlare apertamente di trattative e non farsi fotografare con i protagonisti della vicenda, non necessariamente significa essere distante dalla trattativa. Anzi. Proprio in questi giorni sta venendo fuori la verità: Branca, come si dovrebbe, ha intavolato per prima cosa la trattativa con la dirigenza del City che detiene il cartellino dell'Apache e solo dopo ha riallacciato i contatti con l'entourage del ragazzo. In fondo, un accordo di massima con l'agente era già stato trovato in estate e da convincere c'era più che altro il City. Per questo il tanto sbandierato 'accordo morale' con il Milan potrebbe rivelarsi un boomerang per la società rossonera.

Ora verrà fuori la volontà del giocatore e quella del club di Manchester. Le differenze economiche sono ormai minime e il Psg, per mere questioni di appeal della Ligue1, pare tagliato fuori.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 07 gennaio 2012 alle 09:12
Autore: Alessandro Cavasinni
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