Come trovare le parole per commentare una partita assurda come quella di ieri all’Allianz Arena? Impossibile inquadrarla entro confini logici, perché la ragione è stata letteralmente lasciata a bordo campo da entrambe le squadre. Molti gli spunti offerti da Bayern Monaco-Inter che, al di là della vittoria nerazzurra, ha regalato tantissime emozioni anche a chi, senza sostenere per una delle due squadre, ha dedicato al calcio il suo martedì sera. Gioia immensa per una qualificazione prestigiosa, che vale anche un insperato ribaltone a Monaco di Baviera, il primo subito nella storia europea dei tedeschi. Ma quali sono i punti focali di questo incontro così spettacolare?
TRA TATTICA E CONFUSIONE - Tatticamente ha proposto due squadre speculari, con un 4-2-3-1 che il Bayern è stato in grado di mantenere saldo più a lungo. Soprattutto nella ripresa, infatti, costretta a inseguire l’Inter ha abbandonato l’ordine e si è affidata all’istinto. Una scelta necessaria per recuperare lo svantaggio e dettata dall’impossibilità di gestire il pallone vuoi per le capacità tecniche dell’avversario, vuoi per i tanti, troppi errori commessi un po’ da tutti i giocatori nerazzurri. Nella confusione finale è l’Inter che ha trovato la forza per spuntarla, con un Bayern troppo arroccato in difesa e incapace di mantenere il pallone nell’area interista. Poi, un grosso aiuto a Leonardo lo ha offerto Van Gaal, sostituendo l’unca spina nel fianco della difesa ospite: Robben. Al posto dell’olandese (acciaccato?) il tecnico ha inserito il più equilibrato Altintop, privandosi però della bocca da fuoco principale in attacco. Errore alla lunga pagato a carissimo prezzo, perché ha permesso prima a Chivu, poi a Nagatomo di salire e dare una mano ai compagni.
PRIMO TEMPO CARICO DI RISCHI - Resta però il fatto che, a prescindere dalle due reti fortuite del Bayern, l’Inter ha rischiato troppe volte un’imbarcata. Soprattutto nel primo tempo Ranocchia e Lucio, poco aiutati dal centrocampo (non proprio abile a contenere), si sono fatti prendere troppe volte di infilata dagli avanti bavaresi, e se il punteggio all’intervallo fosse stato più pesante non ci sarebbe stato nulla da eccepire. Anche nel secondo tempo i nerazzurri hanno rischiato tanto, ma per il rotto della cuffia hanno sempre sventato le iniziative in contropiede di Ribery e compagni. Tanta sfortuna nel subire due reti, altrettanta nell’evitarne altre. Anche alla sorte la squadra di Leonardo deve un ringraziamento, e non solo per il gol vittoria arrivato nel finale. Non ci fosse stato il Bayern davanti, non è detto che l’Inter sarebbe arrivata a giocarsela fino all’ultimo, insomma.
PANDEV, EROE PER CASO - Se la lucida disperazione è stata la chiave della vittoria nerazzurra, che riporta alla mente l’ultima impresa in casa del Bayern firmata Berti-Serena (con eliminazione a San Siro), in questo contesto spicca la figura di un giocatore in particolare: oltre ai soliti noti Eto’o e Sneijder, è indubbiamente Pandev il protagonista della serata del tripudio interista, nel bene e nel male. Inutile girarci intorno, il macedone, oltre all’assist per il gol del vantaggio di Eto’o, ha fatto ben poco per la causa nerazzurra, anzi, più volte ha ‘frenato’ le azioni offensive tenendo troppo palla, perdendola se non addirittura respingendo lui stesso un destro a botta sicura di Sneijder sul 2-2. Poi il destino gli ha voluto concedere un’altra opportunità e allo stesso tempo lo ha premiato. La speranza è che questa rete sia un ulteriore stimolo a fare bene da qui in avanti, perché in caso di eliminazione buona parte delle responsabilità sarebbero cadute addosso a lui.
NESSUNA RIVINCITA - Impresa, la vittoria dell’Inter non può essere definita diversamente. Pochi avrebbero scommesso sulla rimonta, che invece, colma di pathos, alla fine si è concretizzata. All’Allianz Arena è successo un po’ di tutto, il livello tecnico visto sul rettangolo di gioco non è stato degno del valore di entrambe le contendenti, ma poco importa oggi. Quello che conta è che i campioni in carica continueranno a difendere la Champions League anche ai quarti di finale, dopo aver rifilato la seconda, cocente delusione ai bavaresi nel giro di 10 mesi. Nessuna rivincita per loro, che si avviano a una stagione fallimentare, mentre l’Inter resta in corsa in tutte le competizioni. E lo fa nel modo più emozionante e snervante, ma che alla fine lascia un immenso senso di piacere addosso. Avanti così, dunque, la squadra di Leonardo ora deve trasportare l’adrenalina di una serata talmente esaltante nel torneo nazionale: anche in Italia c’è una rimonta da completare.
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