E se adesso Mazzarri cambierà qualcosa? La sosta (che poi tale non è visti gli impegni serrati dei tanti nazionali) arriva dopo il ko interno con la Roma. Pesante, che brucia. Una sconfitta che arriva, purtroppo, al termine di quello che possiamo tranquillamente definire un avvio di stagione estremamente positivo, e per i risultati e per l'idea di squadra.

OTTO GARE PER ROSICCHIARE – In pochissimo tempo, il tecnico di San Vincenzo ha restituito ai nerazzurri compattezza e identità, convinzione e voglia di superare anche i propri limiti. Solo così si spiegano i 14 punti in 7 partite, tutti meritatissimi. Da oggi, però, comincerà la seconda fase, che ci condurrà dritta alla fine dell'anno solare. Otto partite senza scontri diretti, 4 in casa e 4 fuori. Poi, infine, Napoli e Milan. Ma è adesso che vanno messi in cascina punti pesanti, a partire dal Torino. L'Inter non potrà sbagliare contro avversari inferiori, almeno sulla carta. Tenendo presente che in Serie A si possono perdere punti con tutti, i nerazzurri hanno l'opportunità di superare lo choc dei tre gol incassati da Totti e compagni e, magari, rosicchiare qualche punto alle tre davanti.

È L'ORA DELLA PUNTA? – In tal senso, non si può escludere qualche modifica nell'assetto tattico. Perché se da un lato Mazzarri ha ragione quando giudica comunque offensiva la sua Inter con Alvarez-Guarin e gli esterni sempre a supporto di Palacio, dall'altro è innegabile come il Trenza non sia un attaccante di peso e lui stesso, nella sua carriera, una punta l'ha sempre messa. A Reggio Calabria, addirittura due (Amoruso e Bianchi). Fatta la premessa, ecco le opzioni. Dando per scontato che né Palacio né Alvarez verranno tolti, bisognerà capire le condizioni e la fiducia per quanto riguarda Milito e Icardi. Dovessero arrivare segnali confortanti, Mazzarri potrebbe convincersi che è giunto il momento di maturazione per svoltare: una punta, una seconda punta e un centrocampista offensivo (Alvarez) tutti assieme.

SOTTO A CHI TOCCA – Con la difesa a tre confermatissima, in ballo resterebbero due maglie per due centrocampisti centrali. A contendersele: Cambiasso, Taider, Guarin e Kovacic più Mudingayi, che tornerà utilissimo viste le sue peculiarità che nessun altro ha nella rosa. Adesso toccherà alle punte convincere Mazzarri. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 07 ottobre 2013 alle 20:30
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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