Partita dalle mille sfumature quella del Marassi, che ha visto l'Inter demolire con un eloquente 4-0 una Sampdoria troppo carica dal punto di vista emotivo, in un clima a dir poco da corrida che alla lunga è pesato più sulle spalle dei padroni di casa. Un pomeriggio intenso, quasi da cinema per i colpi di scena che lo hanno contraddistinto.
TROY ALLA GENOVESE – Icardi come Orlando Bloom (Paride), Maxi Lopez come Brendan Gleeson (Menelao), Wanda Nara come Diane Kruger (Elena). Il Marassi come Troia, un autentico campo di battaglia. Manca solo il cavallo, non certo la sacralità mitologica di questa storia infinita. Dieci anni dopo, Troy rivive in un pomeriggio a Genova, così ricca di colpi di scena che lo stesso Omero avrebbe approvato la sceneggiatura. Il calcio è stato solo un pretesto per raccontare un'altra volta la guerra tra greci (Inter) e troiani (Sampdoria), di certo meno empatici dei due protagonisti assoluti di una vicenda personale che, pur scaldando gli animi dei gossippari ha francamente un po' stancato. La metasfida, inutile ribadirlo, ha un solo grande vincitore. Che ieri sera ha festeggiato con l'oggetto della discordia...
QUASI AMICI – Inevitabile sostenere che il duello d'onore tra i due argentini che un tempo condividevano anche il tempo libero abbia influito sull'andamento della sfida tra Sampdoria e Inter. Entrambi hanno sbagliato ieri, il primo a non concedere la stretta di mano in pieno stile Terry-Bridge (situazione molto simile...), il secondo provocando il pubblico dopo la rete al 13'. Il clima rovente che si è creato all'inizio ha annebbiato la mente soprattutto dei padroni di casa: per vendicare l'orgoglio ferito dalla rete del rivale, Maxi Lopez ha voluto battere dal dischetto quando il rigorista blucerchiato è Eder (un po' come Milito sabato scorso, per motivi ovviamente diversi); scosso forse dall'accaduto, il brasiliano si è fatto espellere dopo una rissa da saloon in stile western. Chiaro che l'Inter ne abbia giovato e che la seconda rete di Icardi abbia ulteriormente distrutto l'umore dell'ex amico Maxi, oltre che chiudere il match.
MAN ON THE MOON – Per la serie, a volte ritornano. Ed è ciò che conta di più. L'eroe dei tifosi nerazzurri, per il quale è in pieno corso un hashtag da WWF, per i quali è la leva principale delle critiche nei confronti dell'allenatore, ha preso finalmente il suo posto nel palcoscenico nerazzurro, iniziando dal primo minuto. Prestazione positiva, senza dubbio, con qualche difetto in fase difensiva dal punto di vista tattico ancora da limare ma che oggi passa decisamente in secondo piano. Perché nella vittoria dell'Inter a Genova c'è tanto anche del talento di Kovacic, bravissimo a tenere palla soprattutto nella ripresa, dopo aver sofferto con Hernanes la pressione blucerchiata del primo tempo. Un piccolo passo per lui, un grande passo per l'Inter.
BOX OFFICE 3D - Sguardo torvo e minaccioso, seduto in un box del Marassi al fianco del diesse Osti. Così Sinisa Mihajlovic ha vissuto Sampdoria-Inter, costretto a scontare la seconda giornata di squalifica dopo la sfuriata post-Fiorentina. Un leone in gabbia, insomma. Non da meno il collega Mazzarri, che rispetto a Sinisa vive una situazione meno soddisfacente dal punto di vista professionale ma al contempo siede sulla panchina da entrambi desiderata. Pur non trovando ostacoli in plexiglass sulla sua visuale, il mister nerazzurro ha vissuto un pomeriggio emotivamente impegnativo, al punto da non godersi neanche il vantaggio a causa di un rimbrotto nei confronti del provocatorio Icardi. Solo sul 3-0 Mazzarri si è finalmente rilassato, mentre da tempo probabilmente lo era già Mihajlovic, lì in alto nel suo box.
IL CAVALIERE OSCURO – Se Icardi è stato accolto come fosse un diavolo, lo sloveno ne è stato l'avvocato. Dopo aver scatenato l'inferno con la rete choc del vantaggio interista, Icardi si è affidato ad Handanovic per preservare il prezioso vantaggio e ha trovato il massimo appoggio dall'estremo difensore. Sono 26 rigori parati in carriera, il secondo in questa stagione (il primo, inutile, a Napoli), il terzo con la maglia dell'Inter. Tutto si può dire di Handanovic tranne che in nerazzurro abbia confermato le sue doti di para rigori. E che il suo futuro a Milano sia una certezza. Ma contro la Sampdoria Samir ha spazzato le perplessità legate al suo rendimento tornando a essere un supereroe, quel Batmandanovic come era stato etichettato in seguito a una delle sue prestazioni esaltanti della scorsa stagione. Il Cavalire Oscuro è tornato: sguardo concentrato, prestanza fisica e reattività inspiegabili per rispondere colpo su colpo ai nemici della Gotham nerazzurra. Un uomo solo al comando.
V PER VENDETTA – Si sapeva alla vigilia che per Mauro Icardi sarebbe stato un pomeriggio intenso. Nello stadio che ha imparato ad amarlo (due gol alla Juve e uno al Genoa sono sufficienti per la stima eterna), l'attaccante di Rosario ha vissuto sulla sua pelle un clima a dir poco ostile, neanche avesse gettato a terra la maglia blucerchiata. Colpevole solo di amare la ex dell'attuale centravanti doriano e di qualche atteggiamento social troppo esuberante, Icardi è stato trattato da nemico e ha agito di conseguenza: 13', gol del vantaggio e messaggio gestuale provocatorio alla gradinata sud, talmente fastidioso che gli costa l'ammonizione e il rimbrotto di Mazzarri. Poi, a distanza di sicurezza, il classe '93 si gode l'errore dal dischetto di Maxi Lopez, che accecato dalla rabbia cerca subito di pareggiare i conti. Nella ripresa, col solito sottofondo di fischi, su gentile omaggio di Palacio Maurito timbra ancora il cartellino, ottenendo così una vittoria su tutta la linea. Basti guardare la passerella (lui da provetto modello sa come si fa) al minuto 68, quando lascia il posto ad Alvarez: sguardo alto e invito a fischiarlo, senza la minima reazione. Ha vinto lui.
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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