Nome: Diego Alberto. Cognome: Milito. Nato a Bernal, Argentina, il 12 giugno 1979. Segni particolari: primo acquisto ufficiale dell'Inter di José Mourinho per la stagione 2009-2010. Eccolo qui, l'attaccante argentino, che dopo un anno straordinario al Genoa arriva alla corte nerazzurra. Un acquisto ormai annunciato da diverse settimane, quello del "Principe", che va a riempire un tassello importante nello schiacchiere dello Special One: quello della punta dalla buona tecnica e dal fiuto innato del gol, ma anche abile nelle sponde e nel gioco aereo, e soprattutto l'uomo capace di calamitare a sé l'attenzione dei difensori avversari aprendo conseguentemente spazi per gli inserimenti micidiali di Zlatan Ibrahimovic. Un ruolo che nell'Inter in sostanza riusciva a coprire il solo Adriano, almeno fino alla sua ingloriosa conclusione dell'avventura in nerazzurro.

Ma qual è la storia calcistica di Diego Milito? Quali sono le tappe fondamentali che hanno proiettato l'argentino nel top dei bomber dei campionati europei? Magari molti di voi la conoscono già, per chi invece avesse questa lacuna ecco qui un piccolo riassunto della sua carriera. Che parte dal soprannome, ovvero "El Principe", condiviso col fuoriclasse uruguayano Enzo Francescoli, che Milito ricorda nei tratti somatici in maniera impressionante. Ma con l'ex Cagliari e Torino Milito ha in comune anche un'altra caratteristica: la capacità di trovare la via del gol. Emersa durante la sua esperienza al Racing Avellaneda, dove realizza 34 reti in 137 presenze, meritandosi la chiamata in Italia, da parte del Genoa, dove debutta nel gennaio 2004, mezza stagione dove però mette a segno ben 12 reti su 20 gare, e diventa protagonista assoluto della promozione in A del Grifone nel 2005, con Cosmi in panchina. Promozione che però verrà cancellata dalla Giustizia Sportiva che per illecito sportivo condanna i rossoblu alla retrocessione in Serie C1.

Il Genoa decide allora di darlo in prestito al Real Saragozza, che poi nel 2007 lo riscatterà. Anche in Aragona, Milito da ampie conferme del suo senso del gol: nella memoria dei tifosi "manos" rimarrà indubbiamente la quaterna con la quale schiantò il Real Madrid trascinando il Saragozza alla finale della Coppa del Re. Nel 2006-2007, solo l'olandese del Real Van Nistelrooy gli strapperà il titolo di "pichichi", segnando 25 gol contro le sue 23. L'anno dopo si ferma a quota 15, non riuscendo tuttavia ad evitare la retrocessione della squadra. Milito, però, avrà subito la grande occasione per riscattarsi: sulla sponda rossoblu del Bisagno nessuno lo ha dimenticato, e, nell'ultimo giorno di mercato, Enrico Preziosi regala ai tifosi genoani un sogno: il ritorno del "Principe". Milito ritorna, e riprende i fili del discorso lasciato in Italia: al debutto, stende il Milan con una doppietta; diventa il trascinatore della squadra protagonista di un grandissimo campionato, fa il "matador" nei derby con la Samp dove segna 4 reti fra andata e ritorno, porta il Grifone al traguardo dell'Europa League. Diego lotta fino alla fine per il titolo di capocannoniere, arrendendosi a Zlatan Ibrahimovic solo all'ultima giornata.

Da questa stagione, però, i due contendenti saranno chiamati a lottare sotto le comuni insegne della Beneamata. E visti i presupposti, diventa praticamente naturale per tutti i tifosi dell'Inter pensare in grande di fronte alla coppia Ibra-Milito, in tema di gol principalmente, poi, possibilmente, anche in tema di nuovi trionfi, anche in campo internazionale. La speranza è che l'impatto di Milito con la Champions, manifestazione che lo vedrà al debutto, non sia traumatico, e che anzi riesca subito a presentare a tutti il suo biglietto da visita migliore, ovvero il gol, anche più di una volta se necessario. E allora, giusto per fare ancora una volta sfoggio del mio spagnolo,non resta che dire:  "¡Bienvenido, Principe!" 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 01 luglio 2009 alle 20:19
Autore: Christian Liotta
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