"Giocare da uomo". Ieri sera a San Siro l'ha dimostrato ancora una volta. Otto minuti da leader e fuoriclasse per Javier Zanetti, in campo nel finale della sfida contro il Livorno a sei mesi e mezzo dall'infortunio al tendine d'Achille patito a Palermo. Sua la giocata che ha dato il via all'azione per l'assist superbo di Kovacic e il 2-0 firmato da Nagatomo. Ai microfoni di Ciao Como Radio parla Paula Zanetti, la moglie del capitano nerazzurro e co-fondatrice della Fundación PUPI, spiegando com'è nata l'idea dell'autobiografia e svelando altri aneddoti sulla vita dell'Highlander argentino: "L'idea è partita insieme a Gianni Riotta, giornalista del TG1, e anche attraverso il presidente ed amici comuni. È stata una bellissima esperienza, Gianni è un interista sfegatato ed è stato un anno con noi. È venuto anche in Argentina ed è stato tante volte a casa a vivere con noi. Un aneddoto che non è presente nel libro? Credo che siano tutti lì (ride, ndr).  Ma quello che mi sorprende ancora oggi è la professionalità. Il bisogno suo di andare a correre e di allenarsi tutti i giorni, infatti nel libro riporta che si è allenato anche il giorno del nostro matrimonio, o che a Madrid tre anni fa, aspettando degli amici in ritardo con il loro aereo, lui ha deciso di andare a correre sul cemento con 40 gradi. E io mi sorprendo sempre nel vedere quanto a lui piaccia andare a correre e non gli pesi affatto. Nel libro non c'è scritto, ma anche nei giorni in cui ho partorito i miei tre figli è andato ad allenarsi. L'ultimo è nato alle 5 del mattino, lui alle 7 mi ha detto: "Però... È già finito tutto, potrei andare alla Pinetina!". E alle 9 si stava già allenando con tutti i suoi compagni nonostante quattro ore prima fosse diventato papà (ride, ndr). Questo è lui e rimarrà sempre così, sono abituata...".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 10 novembre 2013 alle 13:12
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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