Era da anni che in casa Inter non ci si trovava in una situazione del genere. Anzi, non si ricorda, neanche sfogliando gli almanacchi, un avvio così deficitario. La società nerazzurra oggi è più che mai al centro della contestazione da parte dei propri tifosi, il bonus del cambio di allenatore è stato giocato e, francamente, non resta che attendere il mercato di gennaio per dare una sterzata al trend negativo, nella speranza che per allora la crescita sottolineata da Ranieri trovi conferma anche nei risultati. Ovviamente, non è da ieri sera che la squadra dimostra di non essere all’altezza, ma perdere in casa contro la Juventus è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza. Non sorprende dunque che sia arrivata la contestazione dei tifosi nei confronti di Moratti, indicato come il responsabile principale di questo avvio di stagione nerazzurro, che già si trascinava un torneo, il precedente, gestito male nella prima fase e ‘salvato’ grazie alle correzioni di mercato in corso d’opera.
Al presidente e alla dirigenza i tifosi attribuiscono la responsabilità di non aver rinforzato realmente l’Inter, un gruppo che, reduce dai trionfi recenti, aveva bisogno di forze fresche ma anche di valore, pronte a essere utili immediatamente e non solo in prospettiva. Il club invece ha puntato soprattutto sul futuro, pescando qua e là giovani di prospettiva ma non propriamente necessari al presente. Ed è così che ogni tre giorni sono sempre gli stessi giocatori a scendere in campo, molti dei quali oltre la trentina e non più al massimo fisicamente. Un problema per Ranieri ma anche per la dirigenza, che a questo punto non potrà più nascondersi dietro il dito del Fair Play Finanziario, anche perché di questo passo, fuori dall’Europa, si rivelerà un sacrificio inutile.
La stagione attuale, per quanto negativa soprattutto in campionato, è ancora raddrizzabile. Molto dipenderà dai miglioramenti del gruppo attuale, che almeno dal punto di vista della condizione ha mostrato segni di vita; dal rientro degli infortunati, sperando che non ci siano ulteriori ricadute; e soprattutto dal mercato di gennaio, che già nel 2011 portò enormi benefici alla squadra, in grado di spaventare un Milan ormai sicuro di vincere lo scudetto. Ma per riuscire nell’intento servirà l’impegno di tutti, compreso quello finanziario del club, che pur avendo registrato in rosso l’ultimo esercizio dovrà farsi carico di nuovi investimenti. Senza spendere non si vince, si prenda d’esempio il Manchester City di Mancini, che oggi di certo non rimpiange il suo passato nerazzurro. In Italia i pochi investimenti effettuati hanno comportato un torneo estremamente equilibrato, in cui ai vertici c’è chi ha aperto il portafoglio con raziocinio.
Non ci sono grossi budget? Allora è il caso di farsi venire delle buone idee, magari con prestiti o comproprietà, rateizzazioni o scambi. Le formule per rinforzarsi non mancano, bisogna però essere lesti a cogliere al volo le opportunità che il mercato offre, senza continuare ad affidarsi a un gruppo che, e lo ha dimostrato, non può permettersi una stagione così impegnativa senza valide alternative. In base alle voci che circolano in casa Inter, sembra che Moratti voglia rispondere alle contestazioni mettendo nelle mani di Branca e Ausilio un budget da circa 30 milioni di euro. Cifra importantissima e, purtroppo, necessaria per dare un senso a questa stagione. Se così fosse, gli uomini mercato nerazzurri potrebbero raggiungere due/tre obiettivi di un buon livello, non certo eccelso, ma utili a dare freschezza alla squadra permettendole di tornare a essere competitiva.
Kucka dovrebbe essere il primo tassello in entrata, poi si parla tanto di Juan, che però è ancora acerbo per essere immediatamente funzionale. Soprattutto il centrocampo necessità di un restyling, senza dimenticare la fascia sinistra. Anche ieri Ranieri ha dovuto prendere atto delle difficoltà della squadra in quella zona, dove il solo Nagatomo non riesce a fronteggiare le incursioni avversarie. Non a caso, ha sostituito Zarate inserendo Castaignos per assicurarsi maggiore copertura. Il giapponese è un buon giocatore, ma siamo sicuri che meriti il posto da titolare nell’Inter? Ecco, pensare a un acquisto sulla corsia mancina non sarebbe follia (Vargas?). In attacco, una volta tornato Forlan, le alternative non mancheranno. Poi, a giugno, si valuterà se è il caso di rinnovare completamente gli interni operando una netta ristrutturazione, a prescindere dai costi.
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