Dopo la grande festa Champions per Napoli e il discorso quasi "politico" di De Laurentiis, ai microfoni di Sky arriva il tecnico dell'Inter Leonardo: "Abbiamo raggiunto un obiettivo, il secondo posto e la Champions, una cosa molto importante dopo aver perso la possibilità di vincere lo scudetto. Ma ci sono tanti spunti positivi: Materazzi ha fato bene, abbiamo ritrovato Samuel, Milito ha giocato bene, ho provato schemi diversi ed è andata bene, Maicon e Nagatomo buona partita e tante altre cose. Come prestazione non posso lamentarmi. Ora credo non ci sia niente da toccare in questa squadra, abbiamo avuto una stagione complicata, spezzata nel ritmo, le pause nazionali dopo una lunga rincorsa, ed è andata così. Ora c'è una finale di Coppa Italia da giocare però, il gruppo si è sempre dimostrato compatto e unito quindi sono contento.
L'anno scorso sono arrivato terzo, quest'anno secondo, l'anno prossimo.... (sorride, ndr). In Champions sono uscito prima agli ottavi, poi ai quarti, l'anno prossimo penso vada ancora meglio (scherza ancora il tecnico, ndr). Io prendo sempre la parte positiva di un'esperienza, il passaggio dal Mlan all'Inter è stato importante so cosa vuol dire ma si impara, si cresce e si va avanti. So di essere un privilegiato e sono contento di vivere queste esperienze. Ogni squadra ha bisogno di una sua identità e ora sappiamo di avere tanti mezzi e tante scelte tattiche, ma bisogna trovare un preciso modo di gioco. Dobbiamo definire certi ruoli e certe posizioni, questo forse ci manca per fare un ulteriore salto. Ma nessun salto epocale, solo piccoli cambi per avere una precisa identità di gioco.
I derby? Lo scontro con la prima in classifica poteva segnare la grande rimonta, purtroppo abbiamo avuto 15 giocatori in giro per il mondo per due settimane, il Milan ha avuto 10 su 11 a Milanello, anche questo fa parte di una stagione. Quattro giorni che hanno deciso tutto ma i giocatori sono stati bravi a riprendersi e a giungere fin qui e a una finale di coppa Italia".
Poi alla Rai aggiunge: "Abbiamo vinto una Supercoppa, un Mondiale per Club, siamo secondi e in finale di Tim Cup. Nonostante tanti problemi, infortuni e nazionali abbiamo raggiunto tanti risultati positivi in cinque mesi. Il Milan è stato costante e i momenti di calo non sono stati determinanti come i nostri. Sfida? Inter e Milan sono sempre in rivalità, da cento anni, e noi aggiungiamo solo qualcosa a una tradizione di due squadre".
Il tecnico si è poi concesso ai microfoni di Mediaset Premium, sottolineando la nota positiva principale: “Quella di Samuel è la nota positiva più speciale. C’è stata l’opportunità di farlo giocare, siamo felici tutti perché solo uno che vive certe cose sa com’è la vita quotidiana di un calciatore che si fa male così. Anche il rendimento mi è piaciuto, le prestazioni di giocatori come Materazzi, Milito e Thiago Motta, in campo 90 minuti; ottimo soprattutto il primo tempo. Siamo in crescita a livello di gioco e fisico, ci sono state settimane che ci hanno permesso di riposarci e di allenarci con serenità e recuperare energie. Un voto al mio lavoro? Se potessi togliere quelle due partite il voto sarebbe altissimo. Solo derby e Schalke sono andati male, ma non è poco perché i risultati sono stati determinanti”.
Si passa poi al mercato, che a detta del brasiliano non necessita di rivoluzioni: “Non credo che questa squadra abbia bisogno di cambi radicali, ha dimostrato di avere una base solida, altrimenti non avrebbe raggiunto determinati traguardi, come una Supercoppa, un Mondiale per Club, un secondo posto in campionato e una Tim Cup da giocarsi”. Discorso poi sui singoli: “Un giocatore che mi ha sorpreso più degli altri? Beh, è una rosa che conoscevo molto bene, so come questi giocatori si allenano, la loro forza. Sorpresa? Direi i quattro arrivati a gennaio, che si sono inseriti molto bene e hanno dato un grande apporto alla squadra. Gli altri sono conferme, non sorprese. Rimpianti? È vero che gli infortuni sono stati tanti, ma l’unico rimpianto è la settimana prima del derby, quando abbiamo avuto tanti giocatori in giro per il mondo impegnati con le nazionali. Poi sono arrivati quei quattro giorni fuori dalla curva dei risultati”.
Ultima battuta sul possibile ‘regalo’ del presidente in fase di mercato: “Moratti ha un progetto, non mi ha promesso regali. C’è voglia di vincere, io in particolare, voglio crescere e far bene in questo mestiere che mi è arrivato dal nulla e che ormai mi sento addosso. L’obiettivo è continuare come si è fatto in questi anni”
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