Il tremendo impatto con Pellissier dello scorso 6 gennaio gli ha lasciato una cicatrice che circonda gran parte della sua testa, dovuta all'operazione per ridurre la frattura all'osso parietale. Ma non gli ha tolto la voglia di giocare, anzi, Cristian Chivu non vede l'ora di tornare a correre ed allenarsi per essere di nuovo in campo il prima possibile. Intervistato in esclusiva dalla "Gazzetta dello Sport", il difensore romeno dell'Inter dichiara apertamente di non vedere l'ora di riprendere a fare il suo mestiere, anche nelle piccole cose: "In questo momento, ho voglia solo di fare una corsa, una banalissima corsa. La vera noia è non provare la noia dei ritmi sempre uguali". Chivu rivive poi quella giornata da incubo: "Ho avuto subito la sensazione di paura, avevo capito subito che mi avrebbero operato. Cosa si pensa in quei momenti? Di sicuro al peggio, pensi: "Se va male, chi penserà a Adelina e Natalia (moglie e figlia di Chivu, ndr)? E il calcio sarà ancora la tua vita?"

Dopo il brutto incidente, il concetto di paura per Chivu è cambiato: "Fino a quel giorno, avrei detto che avrei avuto paura che succedesse qualcosa a mia figlia. Da allora, ho avuto paura di non poter avere più paura per Natalia". Paura di morire? "Non so se chiamarla così, di certo quando ti aprono la testa pensi che potresti anche non svegliarti più". Adesso, però, il peggio è alle spalle, e Chivu si pone un obiettivo ben preciso: "Voglio tornare in tempo per vincere un altro scudetto, e anche la Champions. Mou mi ha fatto una bella sorpresa a inserirmi nella lista, mi ha motivato a dare il massimo per rientrare il prima possibile. Col caschetto? Mi han detto che posso farne a meno, ma magari sarò io a chiederlo, chissà".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 06 febbraio 2010 alle 12:13 / Fonte: Gazzetta Dello Sport
Autore: Christian Liotta
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