Il ponte tra la Milano nerazzurra e la Roma biancoceleste non sembra essersi del tutto interrotto, nonostante la rottura per Ledesma. In ballo, infatti, c'è ancora il nome di Aleksandar Kolarov: il terzino serbo, un nome caldissimo nei giorni precedenti, non è ancora sparito dai radar di Corso Vittorio Emanuele, nonostante le ultime prestazioni convincenti abbiano rilanciato le quotazioni di Davide Santon. E' lo stesso giocatore ad ammettere ai media del suo Paese che l'Inter non ha ancora mollato la presa: "Qui in Italia negli ultimi quindici giorni se n'è parlato tanto. Non voglio mentire, è bello sapere che sono arrivato da giocatore anonimo - ha detto il terzino serbo - e ora sarebbero pronti a pagare per me 10 milioni. Ma sono un po' stanco di dover rispondere tutti i giorni alla stessa domanda: andrai all'Inter? La Lazio ha le proprie esigenze e dei piani precisi, io anche.... Vedremo cosa accadrà nei pochi giorni che sono rimasti da qui sino alla fine del mercato".

Kolarov, però, afferma che a spingerlo verso Milano ci sono soprattutto gli inviti di due ex giocatori della Lazio: "Pandev e Stankovic stanno cercando di convincermi a raggiungerli. Sono entrambi miei amici, li rispetto e mi piace trascorrere il mio tempo con loro. Tuttavia, il lavoro è un'altra cosa. Con Dejan e Goran sarebbe certamente più facile adattarmi velocemente alla vita in nerazzurro. Ma io non sono l'unico che decide in questa storia. Posso dire la mia, ma non ho fretta. Alla Lazio sto bene. Mi mancano solo i trofei. E, prima di ritirarmi, voglio che la mia squadra alzi al cielo una coppa". Però c'è anche Mou che chiama apertamente il giocatore alla sua corte: "E' un grande allenatore, quindi per me è un onore. Ma ci sono tante squadre e società che hanno una lunga tradizione e grandi ambizioni. Adesso spero che con la Lazio riusciamo a qualificarci per l'Europa League - ha concluso Kolarov - e poi, chi può mai saperlo, magari la prossima stagione la squadra sarà in alto in classifica e potrà lottare per scudetto".
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 29 gennaio 2010 alle 15:25 / Fonte: La Repubblica
Autore: Christian Liotta
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