Problema psicologico? Problema fisico? Problema globale? Qualcuno ha anche insinuato crepe nello spogliatoio nerazzurro. La realtà è che spesso, quando i risultati non sono quelli attesi, all'esterno si prova a tirare a indovinare senza troppa logica. A ben guardare, infatti, anche ieri l'Inter ha giocato una partita onesta: non brillante, ovviamente, ma neppure disastrosa come in molti l'hanno dipinta. Anche perché dinanzi c'era un avversario come il Milan, in un derby, tutte contingenze che vanno prese in considerazione.

IL PRIMO TEMPO - Sia molti degli osservatori esterni che i protagonisti rossoneri, ieri hanno commentato la prima frazione parlando di Milan superiore e tante occasioni sciupate da parte degli uomini di Pioli. Riguardando attentamente i primi 45 minuti, però, ci si accorge che la storia è ben diversa. È stata infatti l'Inter, come già accaduto in campionato, a giocare la palla, a offrire trame interessanti e a tentare di giungere in area avversaria attraverso combinazioni codificate. Contando le azioni davvero pericolose, quelle dei nerazzurri sono 7, mentre quelle rossonere quattro, delle quali la più clamorosa al 10' dopo il pasticcio tra Handanovic e Brozovic.

LAUTARO TRISTE - La critica si è accanita in particolare sul Toro argentino, a secco ormai da mesi. Lautaro è un ragazzo che si lascia ancora condizionare da queste voci esterne, come accadde già al tempo dei rumors sul Barça: accuse esagerate che hanno finito per intristire l'ex Racing, ora davvero poco reattivo come lo si descriveva a torto fino a qualche partita fa. Anche lui nel primo tempo del derby non aveva fatto malissimo, ma nella ripresa è letteralmente sprofondato: urge al più presto un'inversione di rotta sua e di chi dovrebbe supportarlo con palloni più adeguati. Il Toro svolge un lavoro enorme per la squadra, spende energie che altri attaccanti non spendono, ma se poi non trova il premio sotto porta allora tutto appare più cupo.

LE ALTERNATIVE - Visto il momento, non sarebbe sbagliato provare a lanciare qualche alternativa, già a partire dalla Salernitana. La sensazione è che, pur non deragliando come in tanti dicono (a parte nel primo tempo con il Sassuolo), a qualche nerazzurro serva riposo, più mentale che fisico. E arrivano precise le disponibilità di Correa e Gosens, già in campo per uno spezzone di gara ieri sera. Il Tucu ha caratteristiche che nessun altro ha in rosa e potrebbe offrire quel contributo di rapidità e imprevedibilità che sta mancando all'attacco di Inzaghi. Il tedesco, invece, potrebbe consentire a Perisic di tirare il fiato senza abbassare il livello globale sulla sinistra. E occhio a Vecino: uno come l'uruguaiano può servire eccome quando c'è da buttarsi dentro e appoggiare le punte per scompigliare le difese avversarie. Gli obiettivi sono ancora tutti lì, è adesso che serve freddezza nelle analisi e precisione nelle soluzioni.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 02 marzo 2022 alle 17:42
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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