La pressione di quei momenti istantanei racchiusi nell'universo della Champions League. Da quanto mancavano in casa nerazzurra! E San Siro torna gremito, vestendosi di nerazzurro per la prima in casa in salsa europea della nuova stagione. Riaggressione per il recupero palla rapido, costante proiezione degli spazi e la comprensione di uno sviluppo giocoforza dinamico. Il 4-2-3-1 di Schmidt è ormai un marchio di fabbrica e Inzaghi lo sa benissimo, così si prova la contromossa del pressing offensivo. Qualcosa è cambiato rispetto all'anno scorso, non la voglia di un approccio metodologico che è il riflesso delle attenzioni. Le imprecisioni offensive sono consistenti perché le ripartenze possono costruire qualche opportunità rilevante. E allora Bastoni e Pavard, oltre a coprire i lati di loro competenza, salgono con il baricentro per aggiungere intensità e dinamismo allo sviluppo del gioco.

COSTRUIRE E DISTRUGGERE. Alternare l'impostazione diventa punto prominente per entrambe le formazioni. I nerazzurri prendono fiducia aggredendo l'avversario, ma senza trovare grosse occasioni in avanti. La pennellata di Calhanoglu è pregiata, ma non viene colta da Dumfries sul secondo palo. Aursnes e Rafa Silva si muovono tanto, ma serve di più per impensierire la retroguardia di Sommer. Le Aquile studiano il da farsi in mediana, la pressione nerazzurra è elevata e le complicazioni in costruzione vengono evidenziate a ogni azione. Il tiro di Barella costringe Trubin a sporcarsi i guanti per la prima circostanza, mentre il Benfica insiste con i giochi a sorpresa, provandoci con gli istinti estemporanei delle rimesse laterali, ma senza successo.

ASSEDIO COSTANTE E CONTINUO. Lautaro Martinez decide di scatenarsi a inizio ripresa, ma viene doppiamente fermato da due legni impressionanti. Esterno destro di controbalzo che si stampa sulla traversa, poi ancora il timbro del Toro a colpire in pieno il palo, con conseguente gol mangiato da Barella sul tap-in che Trubin intercetta. Il dominio è schiacciante e continuo, la costanza è progressiva perché il Benfica, praticamente, non rientra in campo. I nerazzurri arrivano con una facilità impressionante verso la porta avversaria, ed ecco il marchi di Thuram su assistenza di Dumfries che fa, finalmente esplodere San Siro; portoghesi frastornati e incapaci di reagire. Benfica intimorito, perde qualsiasi collegamento con la realtà. Neres compie un brutto fallo di reazione su Lautaro, rischiando grosso di essere cacciato fuori. Lautaro Martinez grazia due volte la difesa del Benfica, ma i nerazzurri giocano come la playstation.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 04 ottobre 2023 alle 08:20
Autore: Niccolò Anfosso
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