Il portale Calcio & Finanza propone oggi un quadro più dettagliato delle finanze dell'Inter attraverso l'analisi del bilancio consolidato dell’intero gruppo Inter, formato oltre che dalla capogruppo FC Internazionale Milano SpA anche dalle due società controllate Inter Media & Communications e Inter Brand. Quello presentato lo scorso ottobre era infatti il bilancio civilistico della sola FC Internazionale Milano SpA, ovvero della società cui fa capo, tra le altre cose, l’attività sportiva, ma che non ha nel proprio perimetro le altre attività facenti capo alla società di Corso Vittorio Emanuele. Tuttavia, poiché l’Inter non è tenuta per legge a depositare al registro delle imprese questo documento contabile, l’unica informazione ufficiale sul bilancio consolidato Inter 2015 fino ad ora a disposizione dei tifosi nerazzurri e degli appassionati era quella relativa all’entità della perdita netta consolidata, pari a 140,5 milioni di euro.
Con la pubblicazione dei bilanci di Inter Media & Communications e di Inter Brand, il sito di economia sportiva ha effettuato consolidamento dei bilanci delle tre società, eliminando le partite infragruppo (tra cui il dividendo in natura da 75 milioni staccato da Inter Brand alla capogruppo). Il bilancio consolidato Inter 2015 evidenzia ricavi, al netto della gestione del parco calciatori, per 176,08 milioni di euro. I proventi da diritti tv (intesi nell’accezione più ampia e includendo anche i ricavi di Inter Channel e dello sfruttamento dell’archivio immagini da parte di Infront) sono pari a 93,68 milioni e rappresentano il 53% dei ricavi della gestione caratteristica, seguiti dai proventi commerciali che fruttano 41,62 milioni e dai ricavi da stadio fermi a 23,29 milioni. Quasi tre milioni sono arrivati dalla tournée estiva negli Stati Uniti.
I costi operativi, invece, sono pari a 184,37 milioni di euro. La voce più importante è rappresentata dal costo del personale (115,89 milioni) e in particolare dal costo del personale tesserato (100,90 milioni). Il costo dei tesserati è inferiore di circa 1 milione rispetto a quello dell’esercizio 2013/14, ma avrebbe potuto essere inferiore, considerato che nell’esercizio 2014/15, mentre gli stipendi lordi dei calciatori sono scesi da 85,5 milioni a 73,6 milioni, il costo della componente tecnica è invece passato da 11,9 a 13,2 milioni alla luce dell’esonero di Walter Mazzarri e dell’ingaggio di Roberto Mancini nel corso della scorsa stagione. Pesano anche i 3,9 milioni di diritti di immagine pagati ai calciatori, voce non presente nel bilancio del 2013-2014, e, si legge, "un inspiegabile premio di rendimento di 7 milioni (l’Inter ha chiuso la scorsa stagione all’ottavo posto in Serie A con 55 punti mancando la qualificazione alle coppe europee)".
Il saldo tra ricavi caratteristici e costi operativi (Ebitda) dell’Inter relativo all’esercizio 2014/15 è dunque negativo per 8,29 milioni, ma diventa positivo per 12,42 milioni considerando anche la gestione del parco calciatori. "Grazie alle plusvalenze realizzate sulla cessione dei calciatori nelle due sessioni del calciomercato 2014/15, la società presieduta da Erick Thohir, considerati anche i prestiti attivi e passivi, fa segnare per questa voce un saldo positivo di 20,71 milioni. Tra le plusvalenze iscritte c'è anche quella di 7,42 milioni realizzata grazie alla cessione di Ricky Alvarez al Sunderland, ancora sotto procedimento da parte della Fifa".
La voce ammortamenti e accantonamenti relativa al bilancio consolidato Inter 2015 ammonta a 85,68 milioni, così composta: 65,67 milioni in capo alla sola FC Internazionale Milano SpA (di cui 59,86 milioni relativi ai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori), 19,37 milioni relativi a Inter Media & Communications (si tratta dell’ammortamento del marchio Inter conferito alla controllata nell’ambito dell’operazione di rifinanziamento del debito) e 0,63 milioni di competenza di Inter Brand. A questa voce vanno aggiunti anche 15,6 milioni di svalutazioni. Di queste 12,28 milioni rappresentano svalutazioni di diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori usciti dal parco giocatori dopo la chiusura dell’esercizio 2014/15: Saphir Taider (3,69 milioni), Hernanes (3,69 milioni), Ezequiel Schelotto (2,71 milioni), e Nemanja Vidic (1,2 milioni).
Gli accantonamenti a fondo rischi sono pari a 41,32 milioni, di cui 18,34 milioni legati agli oneri futuri relativi al personale e connessi all’evoluzione dell’assetto organizzativo e societario (2,587 milioni) e agli accertamenti fiscali di competenza della collegata M-I Stadio di cui l’Inter è responsabile in solido (5,25 milioni). Di questi circa 10,5 milioni sono relativi alla cessione di Alvarez. Gli altri accantonamenti per 22,98 includono l’accantonamento degli oneri per retribuzioni contrattualmente dovute al personale tesserato e non tesserato non più impiegato nel progetto tecnico o nell’organizzazione societaria, oneri per retribuzioni contrattualmente dovute a un giocatore della prima squadra che ha riscontrato gravi problemi fisici (Vidic) e infine oneri relativi alle risoluzioni dei contratti con giocatori della prima squadra effettuate successivamente alla data di chiusura del bilancio. "Nel caso il fondo rischi, in tutto o in parte, non dovesse essere utilizzato in futuro, l’Inter potrebbe iscrivere nei prossimi bilanci ricavi di pari entità al mancato utilizzo del fondo, che saranno iscritti alla voce 'Altri ricavi – Rilascio fondi rischi e oneri'".
Infine, si legge ancora, gli oneri finanziari del bilancio consolidato Inter 2015 ammontano a 11,19 milioni. "Ai 18,58 milioni di interessi passivi sul debito finanziario da 230 milioni verso Unicredit e Goldman Sachs fanno fronte i 7,39 di interessi attivi, di cui 6,93 milioni legati alle comproprietà di giocatori andate in scadenza lo scorso giugno. Il carico fiscale, a livello consolidato, dovrebbe invece avere un impatto positivo sui conti del gruppo per circa 0,864 milioni". Da questi dati si genera il risultato di 140,5 milioni di perdita già accennato nel bilancio di ottobre.
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