Parola del Profeta: ospite negli studi di Tiki Taka, programma di Italia 1, il brasiliano dell'Inter Hernanes si confessa a tutto tondo, parlando del momento difficile dell'Inter ma anche del suo impatto con il mondo nerazzurro, lui che è arrivato a gennaio dalla Lazio. 

Che momento è della tua carriera? Il pensiero Mondiale c'è...
"Molto bello, per tanti anni ho puntato ad una grande squadra, e l'Inter, anche se le altre non dico non siano grandi squadre, è l'Inter. Ho 28 anni, sono maturo. E' un momento magico". 

Come nasce la capriola?
"Facevo gol da quando avevo 10 anni, a calcetto. Da bambino mi allenavo a farle". 

Sul momento dell'Inter:
"E' un momento un po' così, ne ho vissuti tanti nella mia carriera. Se mi aspettavo una fase più semplice? Sì, perché quando sono arrivato abbiamo vinto quattro partite, però c'è stato questo incidente di percorso. Nulla di irrimediabile, comunque. Ora chiudiamo alla grande". 

Su Hernanes cantante (viene trasmesso un video dove si cimenta con la chitarra):
"Era una dedica... Bisogna dire che molti rischiano a giocare al pallone pur non essendo professionisti, quindi perché non rischiare di improvvisarsi cantante? Non era dedicata a Mazzarri, comunque". (Ride, ndr).

Il fatto di avere ricevuto meno rigori di quanti sarebbe stato giusto assegnare si sente nello spogliatoio?
"Ogni tanto esce questo argomento, ma non possiamo fermarci su questa cosa. Lasciamo stare, possiamo fare molto di più. Sabato ne hanno dato uno, ora guardiamo avanti". 

Tu hai sensazioni positive, perché i tifosi devono essere ottimisti?
"In questi due mesi che ho vissuto all'Inter ho visto tanta qualità, anche da parte dei ragazzi che non giocano tanto. Ho visto che questo è un gruppo che ha grandi possibilità, e sono convinto che sin qui non ho potuto aiutare come ho voluto per qualche problema, ma ora è passato e le cose sbocceranno".

Avete rincuorato Milito dopo quel rigore?
"Nel calcio ci sono momenti dove le cose succedono così, puoi mettere tutto ciò che hai ma le cose non si sbloccano perché non hai serenità, c'è pressione. Come è andata? Quando è stato fischiato volevo calciare pure io il rigore, ma lui ha preso la palla con molta decisione, è stato più veloce". 

Che momento è stato quello delle lacrime a Formello?
"Come persona sono uno che si attacca molto facilmente alla gente. Cos'è la Lazio per me? Io in Brasile avevo 10 procuratori che volevano mandarmi da tutte le parti, la Lazio però ha creduto in me e io dico loro grazie per l'opportunità e la visibilità".

Sai che Lotito è in polemica con una parte dei tifosi?
"Lo so, succedeva anche quando sono arrivato. Spero che passi".

Che rapporto c'era coi romanisti?
"Strano, però c'era chi mi esaltava poi confessando di essere romanista. Anche a Milano accade, pensavo che qui fossero più freddi ma ho trovato molto calore. Ormai ho capito che l'Italia è un Paese dove tutti amano il calcio". 

Thohir che tipo è? In che lingua parlate?
"In inglese... E' un tipo simpatico, l'ho incontrato tre volte, il suo approccio mi è piaciuto".

Senti un po' di responsabilità per essere il primo vero colpo di Thohir?
"Sì, ma sono molto contento perché sono arrivato in nerazzurro nel momento giusto della carriera. Adesso sono a mio agio e posso dare il meglio per riportare l'Inter dove merita". 

Hernanes parla anche di Napoli:
"Se ci sono venti punti tra loro e la Juventus? Beh, venti punti sono tanti..."

Gusti in cucina?
"Ho trovato tanti ristoranti brasiliani a Milano, devo ancora conoscere qualche ristorante italiano". 

Chi vince il Mondiale?
"Spero il Brasile. Ma l'Italia quando arriva il momento diventa sempre temibile". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 08 aprile 2014 alle 00:42
Autore: Christian Liotta
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