Ospite d'onore nel consueto appuntamento di InterChannel 'InterNos', il neo acquisto nerazzurro Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, o semplicemente Hernanes, ha parlato a 360° della sua vita, calcistica e non solo.
Di seguito, l'intervista completa al nuovo Profeta nerazzurro:
Benvenuto a InterChannel. Una puntanta speciale, sei stato accolto dai tifosi nerazzurri come un segno del destino. Cosa pensi? "Un tifoso mi disse che già mi vogliono bene come se fossi a Milano da tanto, lui ha trasmesso bene quello che il popolo interista pensa di me. Se me lo aspettavo? Sicuramente no, pensavo che loro volessero vedermi prima in campo e valutare le mie prestazioni con la mia nuova maglia. Speravo di poterli conquistare, ma loro mi hanno voluto bene fin da subito".
Hai trovato casa a Milano? "Sì, mi sono trovato molto bene in questo primo mese, non faceva freddo, il clima è ottimale e quindi c'è tutto per fare una grande seconda parte di stagione".
Capitolo Mondiale: "Io sono concentrato sulle gare che mancano con l'Inter, vogliamo fare bene perchè abbiamo le possibilità per farlo".
Cosa hai pensato quando ti ha chiamato il club? "Mi sono sentito lusingato perchè è bello che un club così importante mi abbia cercato, mi sono sentito un calciatore apprezzato. Ricordo del trasferimento? Giornata molto intesa, perchè ho cambiato, ma i cambiamenti portano cose nuove e io dico sempre che noi calciatori spesso abbiamo la possibilità di cambiare città, paese. Questa è una grande cosa per noi, soprattutto quando vai a migliorare la tua 'posizione' precedente".
Cosa manca alla squadra per fare risultato? Chi ti ha impressionato di più tra i tuoi compagni? "Non credo che manchi qualcosa, spero che tutto si sia sistemato, vedo una squadra pronta per conseguire delle vittorie in serie, siamo pronto. Sui compagni dico che Alvarez, che già conoscevo, mi ha fatto ancora molta più impressione. Così come Kovacic e Botta, che hanno una grandissima tecnica".
I giovani: "Sono ragazzi di qualità e potranno fare grandi cose in futuro".
Saresti contento se tuo figlio facesse il calciatore? "Ho due mascheitti e una femmina. Se volessero fare il calciatore, soprattutto il più grande, non direi nulla. Lui vuole fare tutto quello che sto facendo io ora, non mi opporrei e lo farei iniziare nel settore giovanile dell'Inter.
Ti aspettavi così pochi penalty a favore? "E' una cosa strana per una squadra che mette sempre sotto pressione l'avversario. Ripeto, una cosa molto curiosa, non so se possa capitare o meno... vorrei una spiegazione più chiara circa i falli di mano. Non capisco la regola, come in occasione del rigore concesso al Cagliari contro Juan Jesus. Non capivo più niente, ci vorrebbe più chiarezza".
Qual è la partita a cui sei più legato in carriera? "Più di una: dico quella che mi ha fatto vincere il primo Scudetto con il San Paolo, la finale della Confederations Cup, anche se non sono stato titolare e poi il derby in cui ho fatto quel gol di sinistro, per poi concludere con l'esordio con la maglia nerazzurra".
Come reputi i tifosi nerazzurri? "Mi hanno colpito per quello che ho detto precedentemente. Non pensavo che i tifosi dell'Inter fossero così calorosi, mi hanno stupito particolarmente. Senza passione, il calcio non è calcio".
Compagni, con chi hai legato di più? Sei carico per il Mondiale? "Non ho ancora sviluppato un rapporto profondo come quello che ho con Dias della Lazio. Ma con Juan Jesus e Jonathan, essendo brasiliani, mi sono trovato bene fin da subito. Per quanto riguarda il Mondiale, si, sono pronto, ma il mio pensiero al momento è per l'Inter. Il Mondiale sarà una conseguenza di quello che sto facendo e che farò qui".
Cosa ti piace di Milano? "E' diversa da Roma, è molto 'piatta', non è come Roma, è più piccola diciamo. Mi trovo bene, c'è molta organizzazione, al contrario di San Paolo e della stessa Roma. Cinema? Ancora non sono andato. Per prima cosa ho cercato la scuola per i bambini, l'abbiamo trovata a Milano e quindi ho scelto di abitare in città piuttosto che vicino ad Appiano Gentile".
Passioni al di fuori del calcio? "Mi piace il golf, anche se è tanto che non gioco. Devo trovare un campo per poterlo fare, anche il tennis mi piace, così come leggere e suonare la chitarra.. suonare (ride, ndr), mi arrangio. Mi piace andare al cinema con i miei bambini e al ristorante con mia moglie".
Il sogno: "Lo tengo per me, preferisco mantenerlo segreto. Per tanto tempo non ho detto una cosa in particolare anche ai miei cari, quando si tratta di un grande sogno preferisco non esternarlo. Il mio, comunque, è un grande sogno".
Come ti trovi all'Inter? (Hernanes risponde in portoghese: "Sono molto felice").
Come nasce la 'capriola'? "Fin da piccolo mi è sempre piaciuto 'allenarmi' nella sabbia con i miei amici, quando giocavo da piccolo io esultavo in questo modo. Fino a 14 anni ho giocato a calcetto 'a cinque' e devo dire che la tecnica che possiedo oggi l'ho sviluppata anche grazie a questo calcio 'diverso'.
Capacità di utilizzare entrambi i piedi: "Con Mudi abbiamo giocato a basket e lui ha notato che ho utilizzato la sinistra e poi mi ha fatto i complimenti per il fatto che riesco ad usare entrambi i piedi. Io l'ho preso in giro perchè lui non si è mai allenato per migliorare! (ride, ndr)".
Sei un ballerino? "Si ma il carnevale brasiliano non mi ha mai attirato, sin da piccolo".
Ti senti bello? "Non mi sento brutto (ride, ndr).
Obiettivi dell'Inter da qui alla fine della stagione? "Con tutto il rispetto per le avversarie, sono convinto che possiamo vincere tante partite, sono convinto di poter fare tanti punti contro di loro".
Sei molto religioso, quando sei venuto a Milano hai cercato un 'appoggio' in questo ambito? "In Brasile andavo sempre in chiesa, ma qui non è facile trovare luoghi dove praticare la mia religione. Infatti utilizzo molto Skype per poter pregare, è come essere in chiesa".
Film preferito? "Il Gladiatore, mi piace tantissimo il nome 'Massimo'".
Botta e risposta
Professione a parte il calciatore? L'ingegnere civile".
L'amico 'calcistico'? "Gea, un mio ex compagno nel Fluminense".
Paura di volare? "No".
Passione: "Il fuoco che hai dentro e nessuno può spegnerlo".
Cosa chiederesti ai giornalisti? "Niente in particolare".
Punto debole e di forza: "La velocità quando sono in macchina. Al contrario, la determinazione. Cucina e piatto preferito? Alcuni piato sono in grado di prepararli, il risotto alla parmigiana riesco a farlo bene, ma quello che più gradisco è una specie di pasta e fagioli, ma è tipico brasiliano".
Scaramantico? "No, credo nella concentrazione e nel lavoro".
Il numero 1 al mondo? "Messi, anche se non l'ho mai incontrato".
Il primo pensiero al mattino: "Sono disciplinato, ho il mio ritmo con le cose che faccio semrpe. Pregare, leggere la Bibbia e voglio portare avanti queste abitudini. Sveglia? Mi piace dormire perchè ne sento il bisogno. Ogni tanto faccio fatica ad addormentarmi presto, ma non riesco
Se ti dico Inter? "Un sogno".
Ci sveli un annedoto? "Da piccolo, quando andavo da casa mia al campo dovevo prendere due autobus e giravo per la strada palla al piede, driblando pali della luce e ostacoli. Mi divertivo e mi piaceva molto".
Autore: Francesco Fontana
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