Intervenuto a Radio Rai, il Dg nerazzurro Marco Fassone ha parlato del momento dell'Inter, a partire dagli striscioni apparsi ieri al Meazza in memoria di tutte le vittime di stragi calcistiche, con particolare riferimento a Superga e all'Heysel. E' questa la strada giusta? ''Spero di sì e mi fa piacere che sia stato notato. Ci siamo impegnati in tal senso, vista anche la giornata per noi particolare. Fortunatamente, il tutto è culminato anche con una vittoria importante in un giorno come il nostro compleanno''.

A che punto è il progetto Inter?
''Siamo in un anno di transizione, alla fine di un ciclo straordinario. Abbiamo giocatori che hanno vinto tutto e che sono in scadenza, e noi stiamo facendo delle valutazioni con il tecnico. E' chiaro che la prossima stagione dovrà rappresentare l'inizio di un nuovo ciclo. E' una fase che tutti i grandi club passano dopo un momento di picco assoluto: è successo alla Juve e sta succedendo anche allo United''.

Zanetti sarà dirigente?
''Thohir ha dimostrato di non avere l'approccio tipicamente americano, per cui si cambia tutto per partito preso. Avrà bisogno ancora di alcuni mesi per completare ciò che ha in testa dal punto di vista organizzativo. Zanetti, se vorrà, sarà parte della nostra famiglia e, al momento, deve essere ancora protagonista in squadra. Questa 'Rivoluzione morbida', Thohir l'ha iniziata e avrà gli sviluppi nei prossimi mesi''.

Cambiasso ieri tra i migliori.
''E' stato un giudizio unanime. Quando sta bene, il Cuchu lì in meazzo al campo è ancora determinante, intelligenza straordinaria: inutile spendere altre parole per un campione così''.

Guardiamo al futuro: investimenti prudenti o top-player?
''L'idea è una squadra equilibrata. Come ha ribadito Thohir: con un'età media intorno ai 26 anni per far crescere giovani, ma affiancar loro anche campioni che li aiutino. Pescheremo in bacini abbastanza eterogenei: campioni affermati, come Vidic, ma anche giovani di grande prospettiva, che imparino e s'inseriscano nella visione tattica di Mazzarri. Ci si aspettava qualcosa di più da lui? Mah, non lo so. Io dico che Mazzarri è un eccellente allenatore. Siamo in un momento particolarmente complicato, specie per i cambiamenti societari. I giocatori lo soffrono e il Milan ne è un esempio. Il calo di rendimento è coinciso con gli scossoni societari. Mazzarri ha tutta la fiducia che merita. Ora si tratta di investire bene, la società deve rimanere sana tra stipendi dei giocatori e ammortamento. Sapete che l'Inter ha ancora un bagaglio importante di debiti e non possiamo più continuare così visto il FPF che incombe. Siamo sulla strada virtuosa, abbiamo già fatto molto con la riduzione degli ingaggi negli ultimi due anni e ora stiamo aggredendo anche sul piano degli ammortamenti. Ma va recuperata la competitività su chi ci sta davanti. Non abbiamo tutto il tempo del mondo, perché siamo l'Inter, per cui bisogna essere rapidissimi''.

Mazzarri afferma che tutti sono sotto esame: c'è anche lui? Si proverà ad avere più italiani in organico?
''Mazzarri è una certezza e uno dei pilastri su cui si fonda la società. E' il punto di riferimento tecnico anche per il presidente, che con discute per la rosa del futuro. Sugli italiani: Internazionale, già il nome la dice lunga. Certo, non dobbiamo dimenticare che, con una competizione europea da disputare, ci sono delle norme Uefa da seguire, con 4 italiani  di base e altri 4 formati in casa. Quindi, 8 su 25 dovranno essere per forza italiani, se non altro per regolamento''.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 10 marzo 2014 alle 09:45 / Fonte: Radio Rai
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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