A tutto Marco Fassone: il direttore generale nerazzurro parla ai microfoni di Deejay Football Club, rispondendo alle domande di Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa , partendo dall'eventuale acquisto di Fernando Torres: "Sapete che alcuni nomi sono circolati, anche Erick Thohir non ha fatto mistero che ci interessano. Poi quale sarà lo scoprirete a tempo debito". Sulla figura di Massimo Moratti: "La sua influenza va oltre il 30%, è la storia dell'Inter, rappresenta questo club".

Che momento è quello dell'Inter? "Siamo al termine di un ciclo straordinario in tema di vittorie, sul piano economico stiamo attuando queste opere di rifinanziamento che ci permetteranno di superare questa fase difficile, siamo all'inizio di un ciclo nuovo". Sulla questione Icardi svela: "Con lui abbiamo sempre parlato, attraverso la figura dei miei colleghi preposti a parlare con i ragazzi di vent'anni, specialmente quelli dotati di questo grande talento calcistico come Mauro". Fassone parla anche degli striscioni contro di lui dei mesi scorsi: "Le risposte? Abbiamo avuto qualche colloquio coi tifosi, so che il passato può rappresentare un problema ma i nostri tifosi sono di alto livello. So di dovere lavorare al 150% qui, rispetto ad altri".

Perché gli italiani vanno via dal calcio italiano e arrivano gli stranieri? "E' il momento, alcuni club italiani, visto il livellamento verso il basso rappresentano opportunità interessanti per gli stranieri con investimenti intelligenti. In futuro altri club magari si aggiungeranno a Roma e Inter. Due tipi di gestione? Sì, ed è un processo rapido; le due velocità si sentono". Su Mazzarri, già con lui a Napoli, e sulla sua gestione: "Lo conosco bene, so come allena; e lui sa che l'Inter viene da risultati altalenanti, il suo lavoro è ottimo anche per la pianificazione oltre che per la gestione. Poi, la sua carriera non può essere messa in discussione. Ha sofferto il cambio di società? Può darsi, ma il cambio di gestione è una delle cose che per tutti è traumatica. Mazzarri arriva all'Inter dopo una grande scalata, in un anno tra i più difficili della storia; sicuramente qualche mannaggia gli è scappato... Non gli abbiamo dato obiettivi, a parte valorizzare i giocatori e portarci il più in alto possibile con la rosa a disposizione. Certo, sarebbe problematico restare fuori dall'Europa per due anni di fila, visto il nostro lavoro. Con Thohir scambia opinioni, e ha persone vicino a lui che lo aiutano con l'inglese".

Parlando dell'Atlético Madrid, in semifinale Champions nonostante un budget non elevatissimo, Fassone spiega cosa manca ai club italiani: "Nel calcio è bello che esistano ancora realtà in grado di lottare con i favoriti. Essere underdog per noi significa cambiare il nostro sistema di base, modernizzarci un poco". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 12 aprile 2014 alle 13:54
Autore: Christian Liotta
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