Si rinnova l’appuntamento con le video-interviste che vedono protagonisti in questi giorni di quarantena i giocatori dell'Inter, pronti a rispondere alle domande inviate dai tifosi nerazzurri. Dopo Skriniar, D'Ambrosio, Stefan de Vrij e Borja Valero, oggi pomeriggio è il turno di Sebastiano Esposito. "Ciao ragazzi, io sto bene, a parte questa quarantena", esordisce Espo.
Cosa serve per arrivare in alto?
"Lavoro, poi il talento lo lascio giudicare agli altri. Ci sono tanti sacrifici dietro queste soddisfazioni, io non mi sento arrivato. Spero ce ne siano altrettante in futuro".
Quale è il consiglio migliore che hai ricevuto?
"Me ne arrivano tanti ogni giorno, i compagni mi dicono di rimanere umile. E' una bella cosa".
Da attaccante, ci sveli un segreto per saltare i difensori?
"Col Bvb ho usato furbizia, mettendomi davanti a Hummels e cercando il contatto. Il consiglio che posso dare è guardare i piedi dell'avversario, captando il momento giusto per superarlo".
Domanda di Borja: ti manco?
"Ciao Borja, sto bene con la famiglia. Mi manchi un pochino, come le tue giocate e i tuoi consigli".
Cosa ti aspetti dal futuro?
"Mi aspetto tante belle cose, spero arrivino. Posso dire che quando mi sveglio e vado a letto sogno di vincere qualcosa con l'Inter e la Nazionale. Vedremo se potrà accadere".
Cosa hai provato quando Lukaku ti ha lasciato il rigore in Inter-Genoa?
"Una sensazione bellissima, anche perché lo volevano i tifosi. Loro con Romelu hanno avverato il sogno più grande della mia vita, devo ringraziarli".
Sei fidanzato?
"Penso che nessuna ragazza voglia... (ride ndr) Scherzo, per ora sono single".
Chi è il tuo idolo?
"E' sempre stato Totti. Ronaldo il Fenomeno non l'ho visto dal vivo, ma era pazzesco. Poi vorrei citare Milito, uno dei migliori attaccanti al mondo: ci ha fatto impazzire l'anno del Triplete".
Prima squadra
"Sogno di qualsiasi ragazzo, sono onorato di giocare per questa maglia gloriosa. Devo dare più del cento per cento".
Dove nasce la passione per il calcio?
"Ci sono nato, mio papà è sempre stato nell'ambiente. La mia famiglia è cresciuta a pane e pallone, difficile restarne fuori. Con i miei fratelli parlo del calcio, ci diamo consigli".
Cosa ami di più dell'Inter?
"A parte la storia, che in pochi hanno, penso soprattutto il senso di famiglia che si sta creando negli anni. Tutti si vogliono bene".
Rapporto con Lukaku.
"Bellissimo sin dalle prime amichevoli. Ma ho un rapporto bellissimo con tutta la squadra. Cosa gli ruberei? I gol, lo dicono le statistiche che a 26 anni in pochi hanno fatto così bene come lui. Poi lu scherza con me dicendomi che ne ho fatti pochi".
A chi ti ispiri?
"Ronaldo il Fenomeno, del quale ho visto solo video. Milito è stato uno dei più talentuosi, il più forte per me".
Sono contenti i tuoi genitori di te?
"Non me lo ripetono che sono contenti perché se no mi monterei la testa(ride ndr). Sono orgogliosi di me e dei miei fratelli, noi figli siamo l'orgoglio dei genitori".
Più emozionante il gol in Serie A o l'esordio in Champions?
"Non posso scegliere, mi mettete in difficoltà. Il risultato è l'unica cosa che conta, mi mettete a dura prova. Sono due emozioni fantastiche, non riesco a fare una scelta: ma se proprio devo, prendo il primo gol in A".
Cosa significa giocare nell'Inter? Come sei stato accolto dal gruppo?
"Mi hanno accolto benissimo, come in una famiglia: mi hanno cullato come il più piccolo. Mi hanno trattato nel migliore dei modi. Stare in questo gruppo mi rende orgoglioso, in campo gli anni non contano ma hai solo una grande responsabilità che porta questa maglia".
Il gol che sogni di segnare?
"Segnare sotto la Curva Nord".
Hai altri sogni nel cassetto?
"A livello umano vorrei creare una famiglia, diventando un buon padre".
Cosa ha detto a Lukaku prima di battere il calcio di rigore?
"Sono andato da lui chiedendogli se potevo calciarlo. Poi ha deciso lui, penso sia stata l'emozione più grande della mia vita. Ho sentito la spinta di San Siro e il calore della gente, un sogno grandissimo".
In quali fondamentali pensi di migliorare?
"Ci vuole dedizione al lavoro ma anche fortuna nella vita. Lo staff mi dice di avere dedizione al lavoro".
Quanto è stata importante la famiglia per gestire la pressione?
"Importante, ma io non ho mai sentito pressioni da loro, mi hanno sempre supportato dandomi consigli positivi".
Perché hai scelto la 30?
"Una scelta forzata perché la società voleva abbassare i numeri di maglia, quindi ho scelto un numero pieno come il 30 che era libero".
Un undici ideale della storia dell'Inter.
"In porta sarei indeciso, anche perché sarebbe dura non scegliere il capitano (ride ndr): metto lui perché è il più forte. In difesa metto De Vrij, Samuel, Materazzi, Maicon e Zanetti; a centrocampo ne metto due: Stankovic e Brozovic. Davanti Milito, Ronaldo, Lautaro e Lukaku. Allenatore io? No, lasciamo fare gli altri".
Che tipo di attaccante sei? A chi somigli?
"Penso di essere un attaccante moderno che fa entrambe le fasi, mi piace rincorrere gli avversari. Spero di somigliare a Milito, di cui sono innamorato".
Nervoso o più emozionato prima del rigore col Genoa?
"Lukaku mi ha detto di andare sicuro sulla palla. Non ero teso, per fortuna, perché non capivo cosa stesse accadendo; sentivo il pubblico che sperava segnassi".
Lukaku è il compagno di squadra con cui ti trovi meglio?
"Mi piace esultare con ogni compagno, non solo con lui. Mi trovo bene con tutti, ma con Lukaku e D'Ambrosio, che conosco da anni, c'è un rapporto strepitoso".
Esposito, a fine chiacchierata, manda un messaggio ai tifosi: "Volevo darvi un consiglio, anche se non ho l'età per farlo: stiamo a casa, forza Italia".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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