Primo appuntamento della stagione con la stampa per Antonio Conte e Giuseppe Marotta, rispettivamente allenatore e amministratore delegato per la parte sportiva dell'Inter. Sono i due protagonisti della conferenza prevista in via digitale e che FcInterNews documenta in diretta testuale. Queste le parole del tecnico interista.
Come si approccia a questa Serie A e qual è l'obiettivo?
"Abbiamo sicuramente lavorato molto bene e sono soddisfatto per queste tre settimane che abbiamo avuto per preparare la stagione. Siamo state una delle ultime squadre a finire, in queste settimane abbiamo lavorato bene e sono molto soddisfatto di attitudine e voglia mostrate dai calciatori. Siamo pronti a iniziare questo campionato, sicuramente è un campionato difficile per tanti aspetti. Sia per come abbiamo finito che per come stiamo iniziando, ci auguriamo tutti che si possa migliorare. Per quel che riguarda le ambizioni devono essere di confermare la credibilità guadagnata l'anno scorso a livello nazionale e internazionale, visto che siamo arrivati in finale di Europa League, cercando di fare sempre del nostro meglio".
Qual è la sua sensazione in termini di crescita rispetto allo scorso anno. Il famoso gap con la Juve si è un po' accorciato?
"Se parliamo di esperienza Vidal e Kolarov sono giocatori che possono portarla. Hakimi ha 21 anni e ha intrapreso una carriera che sarà sicuramente importante. In totale accordo con il club abbiamo valutato e scelto una strategia sempre tenendo conto di quello che ha detto la proprietà, della situazione particolare che stanno attraversando tutti i club. Come ha detto Marotta stiamo cercando di cogliere delle opportunità tenendo conto di quel che ci ha detto la proprietà. Stiamo lavorando in totale sintonia, sapendo che vogliamo consolidare la credibilità conquistata. L'anno scorso l'Inter ha totalizzato 82 punti in A, abbiamo raggiunto diversi risultati che dimostrano una credibilità ritrovata. Questo ci deve dare forza e coraggio, ci deve far capire che la strada intrapresa è giusta. C'è un percorso e durante il percorso si fa fronte anche a situazioni particolari come la pandemia. Stiamo attuando una strategia accettata da tutti, cercando di fare il bene dell'Inter".
Ti abbiamo visto sorridente, è la dimostrazione che alcune tensioni sono state superate?
"Non parlerei di incomprensioni. Ci sono stati dei confronti, delle vedute, a volte anche diverse ma penso che in tutte le buone famiglie è giusto che ognuno esponga le proprie ragioni, giuste o sbagliate che siano. Ci sono stati sempre confronti onesti e leali con chi lavora per il club, quindi da parte mia c'è grande serenità e voglia di continuare a fare quel che so fare meglio: lavorare con i calciatori. Siamo pronti per iniziare una nuova stagione sapendo che sarà molto più difficile dell'anno scorso. Ma siamo pronti"
Ci siamo lasciato un mese fa con le tue ultime parole. Un mese dopo quanto questa Inter è vicina alla tua idea di club dentro e fuori dal campo?
"L'anno scorso abbiamo iniziato un percorso di crescita. E' inevitabile che si debbano cercare di fare delle valutazioni e migliorare le situazioni in essere. Da parte di tutti noi c'è la volontà di migliorarci in tutte le zone di competenza. Di questo sono molto contento perché ripeto che nei confronti, se ci si trova tra persone intelligenti che hanno la volontà di fare il bene dell'Inter, alla fine si trova sempre una soluzione. Da questo punto di vista sonomolto contento perché stiamo proseguendo un percorso iniziato insieme. Rimaniamo insieme affrontando le problematiche che ci sono e ci saranno, ma volendo sempre fare il bene dell'Inter e questa è la cosa più importante".
Che Eriksen hai visto? Può diventare un valore aggiunto per l'Inter?
"Lo sono tutti quelli che sono qui, da Eriksen fino a Pirola che è il ragazzo più giovane in rosa. Tutti possono portare un valore aggiunto e da questo punto di vista sono molto contento di avere questo tipo di calciatori perché i calciatori che abbiamo in rosa sono molto professionali, ottimi calciatori e ottimi ragazzi. Sanno benissimo che sarà un'annata difficile, dura, con 60-65 partite e tutti sono pronti a diventare un valore aggiunto e devono diventarlo. Iniziando da Handanovic, il capitano, per finire con Pirola che è il più giovane ma ha grande prospettiva".
Vidal è disponibile per giocare domani? In che posizione lo vedi in campo?
"Arturo sta bene, si è presentato in buone condizioni fisiche, tatticamente è un ragazzo che ha già giocato con me ma sta facendo cose nuove rispetto ad allora. E' intelligente, ha grande mentalità. Nel nostro centrocampo può fare tutto, sia uno dei tuoi centrocampisti centrali, l'interno di centrocampo se dovessimo giocare col vertice basso. Può giocare in tutti i ruoli e siamo contenti di averlo con noi".
L'anno scorso hai detto che sentivi di avere l'1% di possibilità di vincere, quanto è cresciuta quella percentuale?
"Diventa sempre difficile fare pronostici o dare percentuali. L'anno scorso mi avete chiesto il motivo per cui avevo sposato il progetto Inter e ho risposto che per me era importante sentire di avere anche solo pochissime possibilità di poter vincere. Avevo ragione perché alla fine siamo stati protagonisti in tutte le competizioni, eliminati in semifinale di Coppa Italia, in finale di Europa League e secondi in A. Le mie sensazioni erano giuste, poi vince una, però questo non deve oscurare il percorso fatto. Spesso e volentieri penso che sono duro con me stesso e dimentico di godermi il percorso intrapreso con le squadre. Penso che abbiamo fatto un ottimo percorso, c'era da goderselo, magari quando senti la possibilità di vincere cerchi di fare di tutto per ottenere la vittoria ma come ho detto prima dobbiamo e forse devo imparare a godermi il percorso. Che ripeto è fatto esclusivamente per migliorare e avvicinarci alla possibilità di vincere. L'obiettivo è essere fino alla fine nelle competizioni, poi vince una e l'anno scorso non siamo stati noi. Si è parlato poco di quel che abbiamo fatto, che è straordinario".
La squadra è già attrezzata per vincere o l'arrivo di Kanté potrebbe cambiare le carte in tavola?
"Penso che nessuna squadra abbia l'obbligo di vittoria, anche perché nessun allenatore può assicurare al proprio club al 100% di riuscire a vincere. Penso che squadre come l'Inter abbiano l'obbligo di essere protagoniste. Significa essere competitivi fino alla fine e poi anche la Dea bendata ti porta a vincere o non vincere. In riferimento alla finale di Europa League, penso all'occasione di Lukaku a 15' dalla fine e poi all'autogol con cui siamo stati sconfitti. Quando arrivi lì c'è anche un pizzico di fortuna: un tiro la palla entra o esce fuori e finisci a non vincere. Poi vince una, come ho detto prima. Dobbiamo essere anche bravi a gustarci il percorso che stiamo facendo, senza tralasciare niente, cercando di fare il massimo in tutte le situazioni come l'anno scorso".
Che partita sarà quella di domani? Hakimi sarà titolare?
"Sono contento che si inizi a parlare di calcio e della partita che affronteremo. Troviamo una squadra forte, che ha operato molto bene sul mercato, confermando un allenatore molto bravo e preparato. Una partita in cui dovremo fare grande attenzione. Hakimi è un calciatore che ha delle potenzialità veramente importanti, è inevitabile che come per tutti i nuovi arrivi ci voglia un po' di tempo per entrare in determinati meccanismi. Non dimenticate che siamo organizzati offensivamente e difensivamente. C'è da lavorare ma ha già mostrato le sue potenzialità. In questa prima parte della stagione sarà importante lavorare sotto tutti gli aspetti con lui e i nuovi arrivati per migliorare. Abbiamo tre partite in dieci giorni, alcune le giocherà, altre entrerà dopo. Non voglio dare vantaggi agli avversari".
Cosa pensi della nuova esperienza di Andrea Pirlo da allenatore?
"Sinceramente quel che posso dire è che nutro grande affetto per Andrea. Sia per il professionista che per l'uomo perché stiamo parlando di una persona top sotto entrambi gli aspetti. Per il resto saremo avversari e come ho detto in precedenza vedere che alcuni miei calciatori diventano allenatori mi porta a pensare che il tempo stia passando per me. Però mi fa molto piacere e sono contento per Andrea e per questa opportunità che gli è stata data".
FcIN - Un anno fa andò male l'esperimento di Perisic a tutta fascia. Cosa è cambiato un anno dopo e come lo ha ritrovato?
"Sono contento per Ivan perché ha fatto una grandissima esperienza con il Bayern Monaco che lo ha portato a vincere tre trofei. Ora è tornato con grande volontà di giocare per l'Inter, aiutarci e darci una mano per mettersi al servizio della squadra. Sono contento che abbia questa voglia perché quando c'è questo entusiasmo alla fine tutto diventa più semplice anche per l'allenatore".
Tempo fa ci ha detto che non sappiamo cosa ha fatto per far prendere Lukaku. Farà lo stesso per Kanté?
"Sono cambiati i tempi. Romelu allora era importante per me, Marotta e Ausilio. Alla fine siamo riusciti a convincere il presidente a prendere Romelu e penso che abbiamo avuto ragione. Le operazioni come quelle danno credibilità nei nostri confronti, nei confronti del presidenti. Per il resto di mercato ha parlato il direttore. Sappiamo qual è la nostra strategia, cosa ci ha detto la proprietà. Siamo tutti uniti, abbiamo sposato il progetto. Quando si è chiari e si pongono le cose nella giusta maniera, dicendo la verità, non si può che trovare giovamento dalla situazione. Sappiamo qual è e questo ci spinge a essere ancora più coesi e uniti per trovare le soluzioni per il bene dell'Inter, rispettando una strategia fatta assieme alla proprietà".
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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