Cristian Chivu verrà presentato oggi ufficialmente alla stampa come nuovo allenatore dell'Inter. La location, vista l'imminenza del Mondiale per Club, sarà particolare: l'ex Parma, infatti, risponderà alle domande dei giornalisti dal ritiro nerazzurro di Los Angeles. Alle 23:15 su FcinterNews.it la diretta della conferenza stampa del tecnico rumeno.

Giuseppe Marotta introduce così la conferenza stampa: “Siamo in un’occasione e in una location inedita, non abbiamo avuto modo di farlo prima. Ho il piacere di presentarvi Cristian Chivu, il nostro nuovo allenatore. Il calcio è un mondo che brucia tutto con una certa facilità, noi ci siamo separati da un allenatore che ci ha dato molto che è Simone Inzaghi. Dopo quattro anni siamo arrivati a un divorzio consensuale, è il calcio che è così. Ci siamo lasciati molto bene, ci ha fatto vivere degli anni importanti in cui è stato protagonista. Ci siamo trovati a dover trovare un sostituto in tempi brevi e con una grande velocità abbiamo individuato in Chivu il profilo perfetto. È una scelta che è stata condivisa con la proprietà. Non è un ripiego come è stato scritto, sicuramente è stata una scelta repentina e ci sono stati dei cavilli contrattuali perché era sotto contratto con un altro club come il Parma, che ringrazio. Lo abbiamo potuto apprezzare da giocatore e quando ha allenato le giovanili, è diventato un allenatore di Serie A ed è arrivato alla salvezza con merito. L’orgoglio è aver trovato un allenatore non made in Italy ma made in Inter, non è solo uno slogan per noi. Propone un calcio che sposa le ambizioni del nostro club. Anche l’anno prossimo parteciperemo a tutte le competizioni e non è un dettaglio da poco. C’è amarezza dopo un risultato tremendo, ma arrivare a competere con club così importanti non è facile. Noi rappresentiamo l’Italia e nessuno ci era riuscito in così poco tempo. Il risultato è clamoroso, ma dobbiamo avere la forza di andare avanti e di farne tesoro. Con Cristian avremo la possibilità di rilanciarci. Lui sposa in pieno il nostro profilo, parteciperemo anche al campionato di Serie C con l'Under 23 e vogliamo proporre una squadra  che sposi un modello nuovo, puntando sui nostri giovani. Andremo in cerca di profili giovani, due li vedrete in questo Mondiale per Club. Siamo molto orgogliosi, contenti di aver centrato gli obiettivi. Diamo a Chivu tanta responsabilità, siamo certi che potrà portare avanti le sue idee. È stato uno dei protagonisti del Triplete che ha insegnato come si può vincere qualcosa di importante”.

Arrivano le prime parole di Cristian Chivu:

Emotivamente ha già realizzato di essere il primo allenatore dell’inter?
“L’avevo già fatto anche se nel settore giovanile, l’orgoglio e la responsabilità ti fanno dare sempre qualcosa di importante. In prima squadra ho un grande senso di responsabilità come il primo giorno che Piero Ausilio mi portò qui da giocatore. Sono tredici anni ormai che sono qui con la piccola pausa dei tre mesi in cui sono stato a Parma”.

Altri giocatori del Triplete le hanno scritto?
“Abbiamo la nostra chat storica che va avanti da molti anni. Siamo un bel gruppo, siamo amici per tutta la vita perché i risultati ti portano a farlo. Mi ha fatto piacere ricevere tutti quei messaggi, ovviamente rimangono tra me e loro. Ma mi fa piacere vedere la felicità negli occhi di persone che hanno contribuito a scrivere la storia dell’Inter”.

Quanto sarà importante fare bene subito in questa competizione?
“È un nuovo-vecchio progetto, bisogna essere consapevoli che una squadra come l’Inter ha bisogno di questo tipo di atteggiamento e ambizioni, l’asticella è stata alzata. Bisogna avere molta fiducia e autostima per mantenere la squadra dov’è in questo momento".

È chiamato a prendere tante decisioni in poco tempo.
"Conosco la squadra e la società da tanto tempo, fin dalle giovanili. Per me non c'è problema, so delle qualità umane che ci sono nello spogliatoio. Quello che sto cercando di dire loro che la strada che hanno percorso è fantastica. Non devono dimenticarsi di tutto questo".

Come utilizzerà Mkhitaryan vista l'età e visto anche l'arrivo di Sucic?
"Non conta l'età ma le qualità umane. La carta d'identità nel calcio non conta. Non è giusto parlare dell'età di Mkhitaryan perchè quello che ha mostrato anche in allenamento non si può discutere. Spero che trovi la stessa energia, per me conta questo. Quello che è importante è lavorare duro per la squadra e i tifosi e la società".

Ci può raccontare i giorni che lo hanno portato all’Inter? Ha sentito Inzaghi?
“Per me è stata una sorpresa perché la mia intenzione era continuare a Parma visto il lavoro che avevo fatto, poi mi è arrivata la chiamata dove mi hanno chiesto un incontro. La prima cosa è stata chiedere il permesso al Parma, chiaro che quando chiama l’Inter è un orgoglio. In questo momento sono qua quindi le parole contano poco. Con Simone ho sempre avuto buoni rapporti quando allenavo le giovanili, l’ho sentito per fargli l’in bocca al lupo quando ho saputo che avrebbe lasciato l’Inter e poi da quel momento non l’ho più sentito”.

Come si fa a ricaricare in tempi così brevi i calciatori?
"È una stagione anomala, ma anche molto bella. Non possiamo dimenticare il percorso che questa squadra ha fatto. Bisogna ripartire proprio da lì, perché una stagione non si giudica solo in base ai trofei vinti. Conta la crescita, il cammino dei ragazzi, il lavoro fatto giorno dopo giorno. Il compito di una squadra e di un allenatore è dare sempre il massimo: si può vincere, si può perdere. Per me non è stata una stagione fallimentare. Solo pochi mesi fa si parlava di una squadra che aveva eliminato Bayern e Barcellona, che era in testa alla Serie A e considerata tra le più forti d’Europa. Questo non deve essere dimenticato né cancellato. Il fallimento non esiste nel calcio: esiste solo quando si cercano scuse e alibi. In questi giorni, vivendo il gruppo da vicino, non ho visto nessuno cercare colpevoli".

Cosa pensi della squadra avversaria?
"Non conosco bene l’allenatore, ma conosco la sua reputazione. Ho grande rispetto per tutti gli allenatori: arrivare fin qui non è mai facile. Hanno giocatori di qualità che hanno vinto tanto e daranno anche loro il massimo".

Avete già parlato di obiettivi?
"La stagione non è ancora conclusa. Siamo qui per portare il nome dell'Inter in giro per il mondo e fare il nostro meglio per raggiungere un risultato importante".

È uno stimolo trovare di fronte così tanti allenatori forti?
“Ripeto, la stagione non è ancora finita. Il mio obiettivo è essere qui con questi ragazzi meravigliosi. Bisogna trovare le energie velocemente in questo momento complicato dal punto di vista mentale, ma è giusto così. Se guardiamo troppo al futuro ci dimentichiamo quello che dobbiamo fare qui”.

Cosa può dare Chivu all'Inter?
"Dal punto di vista umano tutto quello che ho. Il rispetto, la riconoscenza, il carattere, l'interismo. Questa maglia mi è rimasta dentro. Dal punto di vista professionale dovete decidere voi. Umanamente darò tutto quello che ho".

Come si fa a far assorbire il trauma di Monaco? Mourinho ti ha scritto?
"Perdere una finale di Champions League fa male. Io mi ricordo che prima di giocare quella del 2010 ho avuto il pensiero 'E se la perdo?'. Ho detto ai ragazzi di non dimenticare il percorso. Una società e una squadra come l'Inter ha obbligo ad ambire a cose importanti. Bisogna avere rispetto per lo stemma e cosa rappresenta in giro per il mondo. Va tenuta alta l'asticella. Mourinho? Sì, ci ho parlato".

Cosa ne pensi del Monterrey e dei club messicani? Cosa pensi di Vasquez?
"Ho grande rispetto per tutto il calcio messicano e per tutte le squadre. Sono stati fatti grandi investimenti per alzare il livello della competizione. Il calcio si sta globalizzando, accade anche in Asia ad esempio. Per Vasquez è un bel risultato essere dov'è".

Come si approccia questa competizione visto che le squadre non si conoscono tutte?
"Questa è una competizione bella e affascinante. Trovi squadre che magari sono più spensierate, ma la nostra squadra ha anche una certa esperienza e mi sembra che abbia anche tanti giocatori internazionali. Siamo pronti per giocare".

Che impressione ha avuto da debuttante allenatore in Serie A?
"Ho fatto l’allenatore, ho provato a fare del mio meglio per una società come il Parma che mi aveva imposto un obiettivo che era la salvezza. Quello che ho vissuto è stato bello e intenso, quando si raggiunge un obiettivo è ancora meglio, si passa in mezzo a mille emozioni. Nel percorso poi impari a mettere fiducia nel gruppo e a lavorare, aAndare anche avanti e nascondere qualche difetto. Non è come stare sulla poltrona o divano. Non ti devi lamentare".

Cosa pensi del Monterrey?
"È una squadra che ha un gioco verticale, che si basa molto sulla fase di possesso. Quello che accadrà martedì, lo vedremo martedì".

Il suo staff?
"Il mio vice sarà Kolarov, che tutti voi conoscete. Mario Cecchi rimane come collaboratore tecnico, insieme ad Angelo Palombo. Rapetti e Franchini saranno i preparatori atletici, mentre a Spinelli si aggiunge Paolo Orlandoni come preparatore dei portieri. È uno staff competitivo, di persone esperte e di grande qualità. Sono sicuro faremo belle cose assieme".

Si chiude qui la conferenza stampa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 14 giugno 2025 alle 23:59
Autore: Milano Redazione FcInterNews.it
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