Camicia a fiori, cappellino in bella vista, occhiali da sole e una chitarra. Sì, una chitarra. Detta così più che un attaccante sembra che oggi da Francoforte sia arrivata una super star della rock-music pronta magari per una doppia data a San Siro per esaltare la folla. Invece è lui: Pablo Daniel Osvaldo nuovo puntero dell'Inter, un misto tra Jack Sparrow e Simba con l'aria da spaccone che l'approdo alla Malpensa ha smentito. Faccia da duro, camminata quasi da bullo in perfetta antitesi con le prime parole pronunciate ai cronisti presenti.

Un po' intimidito, quasi da sentirsi in colpa per aver trascorso poco più di quattro mesi nel club rivale di sempre. Insomma, la prima impressione di Osvaldo a Milano non ha nulla a che vedere con il ritratto che la storia, reale, parziale o inventata che sia, ha fatto di lui. Spacca spogliatoi, rissoso e cliente difficile per i vari allenatori che forse su di lui le idee chiare non le hanno mai avute, a parte Pochettino e Zeman, con i quali il bomber di Buenos Aires ha firmato le due annate più belle. I tifosi invece le idee le hanno, molto chiare. Anche fin troppo: nel caldo di un pomeriggio milanese invocano la realizzazione del classico sogno di mezza estate: un gol decisivo contro la Juventus. Troppo importante la rivalità con la Vecchia Signora ed è particolare che il loro primo obiettivo, la prima richiesta non sia lo scudetto o un piazzamento Champions, ma un gol importante. Al Meazza o allo Stadium. Ma anche andata e ritorno, perché no.

Giramondo lui che di maglie ne ha già vestite dieci, ma i bagagli che lo hanno preceduto erano tanti, forse troppi. Ma va bene così. Classe '86, a 28 anni ora non vuole più dormire in un qualsiasi hotel. Suonerebbe un po' come 'Sono qui per ora, poi chissà'. No, le valigie sono tante e Pablo sa che dovrà cercar casa, perché Milano e l'Inter rappresentano l'ultima grande occasione di una carriera che attende ancora la definitiva consacrazione. 

Camicia a fiori, cappellino in bella vista, occhiali da sole, una chitarra e un messaggio: "Un saluto grande ai tifosi, spero di fare bene anche per loro". Intanto al collo c'era un particolare in più, forse il più atteso dopo un'intera estate passata ad aspettare la chiamata di Mazzarri: la sciarpa nerazzurra. Ora sì, è tutto pronto. La rockstar di Buenos Aires è atterrata a Milano per esaltare la folla del Meazza, ma non solo per una doppia data...

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 04 agosto 2014 alle 22:50 / Fonte: Dall'inviato all'aeroporto Malpensa - Francesco Fontana
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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