Iniziare con una vittoria, seppur in un incontro amichevole, può essere di buon auspicio per il 2010 dell'Inter. Vero che la sfida contro gli arabi dell'Al Hilal lascia il tempo che trova e vale soprattutto per le casse nerazzurre, rimpinguate dal mini-ritiro ad Abu Dhabi, ma lo spirito si nutre anche delle piccolezze per poter diventare inscalfibile. E in questo nuovo anno le occasioni per dimostrare di avere carattere abbonderanno per i giocatori dell'Inter, a partire dal 6 gennaio, contro un Chievo che, a dispetto della Befana, sarà poco propenso a distribuire regali. Mancherà Eto'o, chiamato in nazionale da un incorruttibile Le Guen prima di quanto sperasse, ci sarà invece Pandev, che sta per ultimare le ultime pratiche relative alla sua seconda esperienza nerazzurra. Giocherà dall'inizio a Verona? Difficile saperlo, ma Mourinho è capace di ogni sorpresa se l'istinto glielo suggerisce (vedi Sneijder nel derby).
La vittoria sull'Al Hilal offre due spunti interessanti: il primo riguarda la condizione non ancora ottimale della squadra, ancora vitima della sosta e soferente per i carichi di lavoro nel richiamo della preparazione. Ci può stare, era anche prevedibile. Il secondo indizio lo offre il solito, puntuale Milito, eroe della prima fetta di stagione e prontamente tornato al gol anche durante la prima sgambata del 2010. Non male, considerando che non doveva neanche scendere in campo... A lui l'Inter e Mourinho continueranno ad affidarsi per sfondare le retroguardie avversarie, qualunque sia il partner che gli starà affianco: Pandev, Balotelli, Eto'o, faranno tutti il possibile per assecondare la vena realizzativa del Principe, ma anche per dimostrare di non essere da meno. Un lusso che non toccherà a Marko Arnautovic, destinato a fare le valigie quanto prima.
Una volta conclua l'estenuante trattativa con il Twente, in molti avevano idealmente brindato in onore di questo nuovo acquisto, un ragazzo di belle speranze, etichettato come l'erede del fuggitivo Ibrahimovic. Il fisico e le doti tecniche, dopotutto, davano fiato a questa teoria. In realtà tale pensiero era condiviso da molti in società, ma non da Mourinho, che si è ritrovato tra le mani questo 20enne austriaco ancora convalescente da un brutto infortunio, con il compito di lanciarlo nel calcio italiano. Ma lo Special One, inutile nasconderlo, ne avrebbe fatto volentieri a meno e lo ha confermato lasciando Arnautovic ai margini della rosa nerazzurra anche una volta guarito e pronto all'esordio. Una mossa chiara, che ha indotto il club a fare retromarcia (dopo Paolillo, anche Branca lo ha praticamente scaricato) e prendere la più dura delle decisioni: rinunciare all'investimento sul giovane attaccante e restituirlo al mittente.
Ciò non è ancora avvenuto, ma le speranze di un nuovo dietrofront sono ridotte al lumicino: Arnautovic non è mai sceso in campo salvo in tre amichevoli di poco conto e questo consente all'Inter di rinunciare al suo acquisto sfruttando appieno il fatto di averlo ricevuto solo in 'prova'. Una strategia estiva che oggi paga, o meglio consente ai nerazzurri di risparmiare i 9 milioni pattuiti con il Twente per riscattare il giocatore. Ora però resta da vedere se gli olandesi lo rivorranno indietro, ma potrebbe non essere un problema per il club di corso Vittorio Emanuele, che per contratto può agevolmente lavarsene le mani. Davvero un peccato, considerando i salti mortali estivi effettuati per strapparlo al Chelsea e per ottenere un banale prestito che garantisse copertura in caso di fallimento dell'esperimento. Arnautovic, si potrebbe sostenere, è un bel fiore che però non ha attecchito sul terreno nerazzurro, ma che potrebbe crescere rigoglioso altrove, giusto per aumentare il rimpianto.
Non v'è dubbio, inoltre, che sulla decisione di lasciarlo andare per la sua strada pesi anche il suo comportamento poco professionale, che durante il ritiro di Abu Dhabi ha 'costretto' Mourinho a estrometterlo dall'undici titolare contro gli arabi e lasciarlo ai box. Un episodio che affievolisce il rimpianto per aver probabilmente perso un buon giocatore con ottime potenzialità. Ancora non è stato definito nulla, quindi Arnautovic resta nerazzurro fino a decisione ufficiale. Nonostante non abbia ancora giocato quest'anno, il ragazzo continua ad avere mercato perché il suo valore non è diminuito e le speranze che esploda restano intatte, considerata la giovane età. Il lato positivo della vicenda, comunque, è che con i 9 milioni di euro risparmiati l'Inter potrà effettuare un altro investimento di mercato, magari più affidabile e utile alla causa. E, soprattutto, più gradito a Mourinho.
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