In molti lo reclamavano in campo, in tantissimi lo volevano titolare. Dopo qualche apparizione fugace e sprazzi qua e là, ecco la maglia da titolare al Bentegodi e la fiducia ripagata in toto. Andrea Poli si sta guadagnando la riconferma in nerazzurro con performance all'altezza delle aspettative. Lui, interista sfegatato, ha dichiarato che di Juve non ne ha mai voluto sentir parlare: “Solo l'Inter”, ha detto, scuotendo i cuori dei tifosi interisti.

Solo Inter sarà anche in futuro, almeno stando alle logiche di campo. In un momento di difficoltà, Poli si è messo in luce con grinta e anche qualità, rafforzando una linea mediana nerazzurra troppo spenta. La svolta è stata la partita contro il Catania, quella della clamorosa sostituzione di Cambiasso. Clamorosa non perché il Cuchu non potesse essere cambiato o perché al suo posto fosse entrato Poli: clamorosa per come il pubblico del Meazza ha accolto il cambio, con fischi e applausi in un'unica direzione. Un altro, al suo posto, sarebbe stato schiacciato dalle responsabilità. Lui, Andrea, si è caricato con Obi il centrocampo e ha condotto l'Inter dallo 0-2 al 2-2.

Il trampolino Catania per la conferma di Verona. Titolare con Zanetti e Stankovic a difesa di Sneijder trequartista nel rombo rispolverato. Poli ci ha messo la solita grinta, e se un avversario come il Chievo ha faticato enormemente a ribaltare l'azione (di fatto, in tutto il match, un solo tiro in porta per i clivensi) il merito è anche suo.

In un panorama piuttosto scevro di talenti, e con le casse perennemente in apnea, pagare 6 milioni per riscattarlo dalla Sampdoria (dopo averlo preso in prestito per 1 in estate) non sembra una mossa azzardata. Anzi. La società ci sta ragionando, e in tal senso le parole di Moratti sanno tanto di scelta già presa (anche perché ci sarebbe un accordo con la Sampdoria in base alle presenze). Poli, classe '89, può ritenersi a ragione uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano. L'Inter vuole tenerlo, lui vuole restare. In fondo, fece di tutto per essere a Madrid per la finale di Champions col Bayern: un segnale forte, il primo di una lunga serie.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 10 marzo 2012 alle 12:20
Autore: Alessandro Cavasinni
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