È di questi giorni notizia che l’Inter avrebbe convinto Kepler Laveran Lima Ferreira, meglio noto semplicemente come Pepe, attualmente in forza al Real Madrid e in scadenza di contratto a giugno 2017, a trasferirsi a Milano in estate. Il giocatore, campione d’Europa non solo con i Blancos ma anche con il Portogallo a Euro 2016, avrebbe detto sì e scelto dunque il club nerazzurro come sua nuova destinazione. Un possibile colpo a costo zero per i meneghini, un’opportunità da cogliere al volo. La trattativa legata al difensore delle merengues potrebbe essere soltanto la prima di una sinergia Suning-Jorge Mendes (asse caldissimo) che in futuro può riservare sul fronte del calciomercato insospettabili colpi di scena. Così come, del resto, un gran colpo di scena sarebbe l’ingaggio del portoghese. Ma all’Inter serve davvero un giocatore come lui?
Le caratteristiche di Pepe si sposano a perfezione con le attuali necessità della rosa nerazzurra: il difensore ha come punto di forza la grande esperienza internazionale (18 i titoli conquistati in carriera tra Real, Porto e Nazionale) e uno spirito da guerriero sul rettangolo di gioco invidiabile da chiunque. Infatti, oltre che ad essere un top player del ruolo, il classe ‘83 è un leader anche e soprattutto carismatico, nonostante non lo dimostri di primo impatto: spesso il portoghese si lascia attrarre da simulazioni, falli ruvidi, gesti anti-sportivi e tackle che lasciano con il fiato sospeso il pubblico. Ma dietro di sé è nascosta un’altra figura, quella del condottiero, colui che non lascia mai il timone della squadra ed è sempre disposto a sacrificarsi per i compagni.
Il giocatore dispone anche di una stazza fisica imponente, grazie alla quale padroneggia nei contrasti aerei, sia in fase difensiva che in quella offensiva: infatti, si rende sempre pericoloso in situazioni di palla inattiva e brilla anche su questo aspetto. Ma la domanda a questo punto sorge spontanea: se Pepe possiede tutte queste grandi doti, perché allora il Real Madrid ha scelto di non rinnovargli il contratto? Quesito più che lecito, dato che – da pochi anni a questa parte – l’Inter in situazioni del genere ci è passata in prima persona (Vidic docet). Il rischio che affari come quelli legati al serbo possano ripetersi è sempre dietro l’angolo. Ma non è il caso di Pepe: il giocatore non rinnoverà il contratto che lo lega al club madrileno per la consapevolezza di aver concluso con i Galacticos un ciclo durato esattamente 10 anni. Il difensore portoghese, approdato a Madrid nell’estate del 2007, lascerà il Real nel prossimo giugno dopo aver messo nella propria bacheca 12 trofei (e la squadra di Zinedine Zidane quest’anno è ancora in corsa per la vittoria di Champions e Liga).
Nel corso di questa stagione, Pepe è stato abbastanza chiuso dalla coppia di difensori centrali formata da Varane e Sergio Ramos. La dirigenza dei Blancos sta mettendo in atto una politica di mercato che punta alla valorizzazione dei giovani, ed ha ritenuto dunque opportuno congedare il portoghese. In accordo, ovviamente, con l’entourage dello stesso giocatore. E l’Inter, qualora Pepe arrivasse realmente, ne trarrebbe solo guadagno, facendo fare un notevole salto di qualità al proprio reparto difensivo. Ma con l’ipotetico arrivo del difensore, i nerazzurri avrebbero comunque bisogno di Manolas? Non va dimenticato che l’attuale difensore del Real ha già compiuto 34 anni: nel caso di un suo arrivo in Lombardia, bisognerebbe comunque adottare altri ritocchi in difesa. Perché è vero che Suning è alla ricerca di nuovi leader (e Pepe potrebbe essere uno di questi), ma il progetto primario della dirigenza cinese è quello di porre le fondamenta a partire dai giovani: l’arrivo di un centrale promettente a giugno resta, dunque, altamente probabile. Con i big del reparto (Murillo in primis) che risulterebbero gli indiziati a fare le valigie.
Tutto resterà comunque a discrezione del nuovo allenatore: se il prossimo tecnico della Beneamata vorrà adottare la difesa a tre, il solo (ma comunque ancora ipotetico) acquisto di Pepe potrebbe non bastare. Il portoghese, del resto, presenta un identikit che verrebbe gradito e non poco da Suning, al di là del fatto che supera i limiti d'età inizialmente fissati. Il giocatore, infatti, pur non essendo nell'olimpo dei migliori al mondo è un nome assolutamente conosciuto a livello internazionale. Aspetto anche questo da non sottovalutare.
Andrea Pontone
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