"Inter favorita in finale? Sì, ma non ci si deve fidare di questo, tutte le finali sono imprevedibili. Poi quando parli di Inter sai sempre che può capitare di tutto. Non esistono missioni impossibili, e neppure facili". Massimo Moratti preferisce non sbilanciarsi, parlando del grande appuntamento di sabato contro il PSG.

"Arrivare ad un appuntamento come la finale di Champions League è un motivo di grande orgoglio - dice al Giorno -. Aggiungiamo il fatto che questa volta l’Inter arriva sino in fondo dopo aver eliminato Bayern Monaco e Barcellona, e questo dà certamente più valore e prestigio all’impresa. Anche se questa non è più l’Inter della famiglia Moratti. Inzaghi? a fatto molto bene, la squadra gioca bene a calcio e malgrado alcune sconfitte in campionato ha portato a casa risultati importanti. Simone si avvicina a Mourinho. Vero, hanno due caratteri diversi, forse Inzaghi è più tranquillo ma entrambi sanno come si vince. E poi Simone mi piace perché sa come farsi amare dalla squadra. E non smette mai di studiare, di imparare".

"Credo - prosegue - che negli ultimi anni Marotta e Ausilio abbiano messo insieme una squadra fortissima, con 22 elementi di livello malgrado un budget limitato. E poi la mia era una squadra con tanti stranieri, questa invece ha tanti italiani e tutti fortissimi. Però, ripeto, bisogna dire bravo soprattutto a Inzaghi, che ha saputo amalgamare questo gruppo. Abbinare coesione, risultati e bel gioco è una delle cose più difficili. Già molto prima della finale ero convinto che avremmo battuto il Bayern. È stata una grande emozione, non una sofferenza".

Nessun confronto, però, tra l'Inter degli anni Sessanta e quelle successive. "Non ci sono dubbi: di Grande Inter ce n’è stata una sola, quella di mio padre, perché ha cambiato il corso della storia del calcio. Vincere due Coppe dei Campioni di seguito è stata un’impresa memorabile. E avevamo ormai conquistato la terza, in quella finale col Celtic, apparentemente facile eppure persa, ancora non si sa come. Ad ogni modo l’Inter di Herrera e quella di Mourinho hanno molte affascinanti analogie, a partire proprio dagli allenatori".

Sezione: Focus / Data: Gio 29 maggio 2025 alle 10:34
Autore: FcInterNews Redazione
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