Una grossa falla sarebbe presente nella motivazione della squalifica comminata a Fredy Guarin. Un turno di stop (senza essere stato espulso) e 5mila euro di multa per atteggiamento aggressivo e intimidatorio nei confronti del primo assistente di Mazzoleni dopo Lazio-Inter. Eppure tale 'atteggiamento' sarebbe stato ravvisato da un assistente di porta (Banti) e non dall ostesso guardalinee. La domanda è: come fa uno a essere intimidito se neppure se ne accorge? 

"Al fischio finale di Mazzoleni, Guarin ha effettivamente protestato con l’assistente Di Liberatore e sono intervenuti Cassano e il preparatore Rapetti per frenarne la rabbia: causata dall’assegnazione di un fallo laterale alla Lazio e poi da un fallo di Floccari che aveva interrotto l’ultima incursione del colombiano nell’area biancoceleste: intervento non segnalato da Di Liberatore, che aveva una buona visuale dell’azione, e non sanzionato da Mazzoleni, che anzi ha deciso la conclusione della gara", racconta la Gazzetta dello Sport. "L’Inter contesta l’atteggiamento aggressivo di Guarin, il fatto che la sua protesta — evento molto raramente punito con la squalifica — sia effettivamente sconfinata nell’intimidazione. Tanto più che la sua reazione sarebbe stata segnalata all’arbitro da uno dei due giudici di porta e non dall’assistente nei cui confronti Guarin avrebbe avuto un atteggiamento punibile, ovvero Di Liberatore", si legge sulla rosea

Mistero.

Sezione: FOCUS / Data: Mar 18 dicembre 2012 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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