"Avrei dovuto avere allora la testa di oggi: non me ne sarei andato dall’Inter così presto". Lo ammette Grigoris Georgatos, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il terzino greco vestì il nerazzurro nelle stagioni 1999-2000 e 2001-2002.

Vieri disse di aver conosciuto pochi che facevano piovere cross come lei. E da allora è piovuto molto meno, dalla fascia sinistra.
"Ma ora Spalletti è molto soddisfatto di Nagatomo, no?. Grande esperto della Serie A, e questo conta. Un allenatore che dà un’idea di calcio precisa alle sue squadre: guardi l’Inter e dici “Ognuno sa cosa deve fare”. Poi i risultati aiutano: ti danno sicurezza e avvicinano la tua gente".

A proposito: più di settantamila a San Siro per Inter-Torino di domenica.
"Che bei ricordi il Torino, e anche San Siro: quando mi scrissero quello striscione “Grigoris, Milano ti ama” non ci volevo credere, ogni tanto riguardo ancora le foto. Stavo davvero bene solo quando mi allenavo alla Pinetina e quando giocavo, meglio se a San Siro. Ha visto che bolgia era il Karaiskakis per Olympiacos-Barcellona? Ecco, San Siro sa essere così, ma con il doppio degli spettatori".

E quando la scambiarono per Ronaldo se lo ricorda?
"Amichevole a Zurigo con il Grasshopper: segno dopo aver dribblato tre avversari e lo speaker, confondendo le pelate, urla “Gol di Ronaldoooo”. E lui, dopo la partita: “Quel gol era talmente bello che hanno pensato l’avessi fatto io”. Quell’anno, quando Ronie si fece male, cambiò tutto. Peccato: ci sentivamo forti, forti da vincere lo scudetto".

Anche questa Inter è forte da vincere lo scudetto?
"Per me se lo gioca con il Napoli e la Juve: rispetto a loro ha il vantaggio di potersi concentrare su una sola partita alla settimana e la concentrazione, dunque la continuità, è sempre stata uno dei grandi problemi dell’Inter".

Meglio Vieri o Icardi?
"Attaccanti diversi, anzi molto diversi. Però identici in una cosa: il gol sempre in testa. E io mi divertivo a metterli a Bobo sulla testa".

Sezione: Focus / Data: Ven 03 novembre 2017 alle 11:39 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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