Nell'intervista rilasciata a SportWeek in vista del derby, Maurizio Ganz ricorda la figura del suo ex compagno di squadra in nerazzurro Ronaldo: "Il Fenomeno. Non dimenticherò mai i tre mesi nei quali ho giocato con lui, i più belli della carriera. Il nostro Ronaldo, assieme a Messi e Cristiano, CR7, è stato tra i più grandi degli ultimi anni. C’erano volte in cui mi dicevo: 'No, questa giocata non gli riesce”. Ma lui stupiva tutti, noi e gli avversari. Quante botte prendeva, però quanto ci divertivamo. Io mi adattavo a lui, facevo anche l’esterno destro".

Ma anche Ganz faceva gol. “El segna semper lü” è nato all’Inter.
"Sì, è stato ideato dall’Inter Club Rho, uno striscione. Facevano anche il coro. Per me. Bello, bello. Lo ricorderò sempre con orgoglio".

Lei passò dall’Inter al Milan. Perché?
"È stata la società a mandarmi via. Nell’Inter c’erano Ronaldo, Zamorano, Recoba più Moriero e Djorkaeff. Io sarei rimasto, non è stato possibile. Mi volevano il Milan e il Lecce. Sono andato al Milan ed è scoppiato un casino. I tifosi mi consideravano un traditore".

Nel suo libro El segna semper lü, scritto con Tiziano Marino, ricorda: “Mi hanno insultato anche gli amici veri”.
"Sì, purtroppo. Amici, non tifosi: gente con cui fino alla sera prima andavo fuori a cena. Persone che credevo vicine e che invece mi hanno pesantemente offeso, solo per aver cambiato maglia. Giorni molto tristi. Mi chiamavano al telefono, mi insultavano e riattaccavano. Nonostante questo, nonostante il male subìto, non ho mai pensato “Chi me l’ha fatto fare?”. In nerazzurro avevo un sogno e quel sogno mi era stato rubato. Il Milan mi ha dato l’opportunità di tornare a inseguirlo. Io ho solo accettato".

Poi arriva il derby di Coppa Italia e…
"Dopo 23 giorni, una delle serate più difficili della mia vita. Gioco titolare, vinciamo 5-0 e faccio gol, il secondo. Savicevic semina il panico sulla fascia, Sartor nel tentativo di fermarlo mi passa la palla, un assist. Metto dentro di piatto, in diagonale. I tifosi del Milan si mettono a cantare: “Risegna semper lü”". .

Ha chiesto scusa ai tifosi interisti?
"No, ho esultato. È successo quello che mi ero immaginato tutta la settimana. La Curva Sud, quella dei miei nuovi tifosi, è esplosa e io mi sono messo a correre come un pazzo, muovendo le braccia, saltando e urlando. È stato uno sfogo, un’esultanza forse esagerata, ma ero pieno di rabbia, semplicemente non sono riuscito a trattenerla. Non ce l’avevo coi tifosi nerazzurri: mi hanno voluto bene e questa è una cosa che non potrò mai dimenticare. Quella corsa è stata una liberazione. Ero attaccante professionista, vivevo per fare gol. Ho giocato due anni e mezzo all’Inter e due al Milan. E quando ne fai uno in un derby, a San Siro, senti dentro qualcosa di diverso, un respiro magico...".

Sezione: Focus / Data: Sab 22 novembre 2025 alle 13:43
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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