"Anche se è presto per definirlo un passaggio di consegne, il 3-0 dell’Inter in casa dei campioni - ormai davvero uscenti - è un risultato che racconta molte cose. La prima è che, a differenza della Juve che è stata guardata a distanza per esorcizzare la fregatura in contropiede, l’Inter non aveva paura del Napoli". È questo il pensiero di Paolo Condò, affidato alle colonne della Repubblica, attraverso le quali scandaglia punto per punto la gara di ieri tra Napoli e Inter, vivisezione che torna utile anche nell'analisi ad un campionato che sì, è aperto e avvincente, ma sembra altresì avere un solo grande padrone: "L'ha attaccato, si è difesa, ha ottenuto molto da Sommer (un plus impensabile nel cambio con Onana) ma altrettanto dalla sua modalità offensiva, alimentata sulle fasce e sostenuta da un centrocampo che ha firmato in pura bellezza i primi due gol. Un’Inter fresca, grazie al turnover completo di Lisbona: un merito esserselo potuto permettere" in quel di Napoli dove l'organico messo insieme a "Mazzarri resta migliore di quello di Garcia", pur mostrandosi impotente con l’Inter.

"La 14a giornata veniva - continua nella panoramica sul campionato - dopo un importante turno di coppe, il penultimo prima del salto a febbraio. Il tema è reso forte dalla marcia della Juve, ha interpretato al meglio l’autunno libero da impegni europei. Allegri ha usato le settimane 'piene' per costruire un meccanismo difensivo difficile da scardinare - aggiunge sulla Juventus -. A una Juve così accesa, così inserita nella lotta scudetto, conviene che le rivali vivano una lunga primavera europea".

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Sezione: Focus / Data: Lun 04 dicembre 2023 alle 16:56
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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