Dopo l'1-1 rimediato contro la Juventus Primavera di Montero, Christian Chivu si è concesso ai microfoni di Sportitalia per analizzare la prestazione della sua squadra. "Non so se il pari è meritato, abbiamo mostrato carattere per la voglia di riprendere la gara. Faccio i complimenti ai ragazzi che ci hanno creduto, abbiamo sofferto la loro intensità e la loro qualità - l'analisi di Chivu -. Alla fine torniamo a casa con un punto. Conosciamo i nostri limiti e infatti stiamo lavorando sull'aspetto mentale. Non è facile tirare su i ragazzi quando perdi tante partite. Qualcuno direbbe che possiamo fare molto di più, ma noi conosciamo i nostri limiti. Vogliamo migliorare col tempo".

Chivu poi parla dei giocatori della Primavera nerazzurra prestati alla prima squadra di Inzaghi. "Io sono contento che hanno la possiblità di stare con la prima squadra anche se paghiamo noi il sabato e la domenica - ha aggiunto -. La priorità ce l'ha Simone, fa piacere avere ragazzi in panchina. Non cerco scuse, alleno i ragazzi che ho a disposizione, non devo essere io a fare vedere che sono bravo, ma devo dare un futuro a questi giovani. Io sono orgoglioso di dare ragazzi alla prima squadra per la Serie A e la Champions".

Spazio anche a chi è andato via. "Fabbian? Sono andati via tutti dopo lo scudetto, giustamente. Giovanni sta facendo molto bene in Serie B, sapevamo che poteva fare bene. Carboni piano piano si sta inserendo, Nunziatini e gli altri che hanno la possibilità di stare nel calcio dei grandi. Ora cerchiamo di dare minutaggio ai 2005 e ai 2004, hanno bisogno di giocare nonostante le difficoltà e la classifica, ci toglieremo della belle soddisfazioni in Primavera".

Chiusura dedicata al dualismo con Montero. "Chi è più forte? Dovete chiedere a lui - ha concluso Chivu -.Tutti e due abbiamo avuto una bella carriera, entrambi abbiamo fatto il corso di allenatore insieme a Coverciano. Mi ha fatto piacere rivederlo, abbiamo condiviso bei momenti insieme durante la pandemia, anche online".

Sezione: Focus / Data: Lun 07 novembre 2022 alle 22:44
Autore: Raffaele Caruso
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