Al centro sportivo Bortolotti di Zingonia finisce 0-0 tra Atalanta e Inter, al termine di una partita piacevole per ritmi ed episodi ma anche in grande equilibrio. A seguire i giovani nerazzurri che si sono disimpegnati bene e altri che avrebbero potuto fare meglio:
 

RISING STAR
MARELLO - Sta bene, dopo Amsterdam conferma che la fase timida di stage è ormai in archivio. La corsia sinistra è di sua proprietà, si fa rispettare in entrambe le fasi e fino al 95' è lì a spingere a supporto di El Mahboubi, dopo aver collaborato con Pinotti. Al di là di qualche pallone interessante messo in area, la sua giocata decisiva è la chiusura su Mungari al minuto 88: diagonale perfetta, intervento che vale una rete.
 

UP
EL MAHBOUBI - Prende il posto nella ripresa di un Pinotti che stava andando via via spegnendosi e restituisce brio e vivacità alla corsia mancina. Sempre propositivo, prova l'uno contro uno con continuità seminando il panico tra le maglie casalinghe nerazzurre. Riesce anche a costruirsi quella che risulta la migliore occasione per i asuoi, ma Anelli legge in anticipo la sua intenzione e salva sul primo palo. Impatto molto positivo.

CERPELLETTI - Non è una novità, a centrocampo e non solo è tra i più efficienti e lucidi. Una buona fetta di manovra offensiva transita dai suoi piedi, al di là di qualche imprecisione è tendenzialmente bravo a leggere le situazioni e soprattutto è il primo che rientra per fare filtro quando l'Atalanta mette il naso nella metà campo ospite. Gli manca un po' di intraprendenza offensiva, ma il suo lo fa egregiamente.

BREDA - Gioca nella ripresa al posto di Mackiewicz che non ha demeritato e mette in campo tutta la sua energia. Non brilla per tecnica con il pallone tra i piedi, ma nel tipico lavoro di marcatore si fa sentire eccome, soprattutto contro un Cakolli in versione rompiscatole. Forte fisicamente, fa valere i centimetri nel gioco aereo ed entra con convinzione in tutti i contrasti.
 

DOWN 
IDDRISSOU 
- Mattinata con le polveri bagnate, dopo l'ottima prestazione di Amsterdam. Stavolta le maglie strette della Dea gli impediscono di trovare spazi anche allargandosi, ,centralmente gli viene scomodo fare a sportellate e a un certo punto si gira dalla distanza e scaglia un petardo altissimo che sa di frustrazione. Tenta di rendersi utile con il gioco di sponda ma in area di rigore viene inghiottito.

PINOTTI - Dall'alto della sua qualità tecnica ci si sarebbe aspettato un maggior impatto sulla corsia mancina, i virtuosismi non gli mancano ma la vera assenza è la concretezza. Con il trascorrere dei minuti esce dalla partita e Carbone lo richiama in panchina. Forse inconsciamente lo appesantisce l'errore con cui manda inopinatamente in porta Cakolli dopo 10 minuti.

Sezione: Focus / Data: Dom 21 settembre 2025 alle 13:05
Autore: Fabio Costantino
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