Ha l’Inter nel cuore e nell’anima. E non potrebbe essere che così, visto che sin da quando era poco più che ragazzina Bedy Moratti, ha seguito con grande passione la creatura di suo padre l’indimenticato presidente dell’Inter, Angelo. Lo faceva allora da semplice tifosa, soffriva e gioiva per le sue vittorie, era contenta nel vedere il volto felice del padre, soffriva nel guardarlo invece triste per una sconfitta. Ora che l’Inter è in mano al fratello Massimo, Bedi è dentro l’Inter, ne segue gli umori, ne vive le vicende, ed è sempre lì in casa ed in trasferta ad accompagnare con dentro un carico di ricordi questa squadra che nel mondo ha una immagine vera. E splendida. L’abbiamo incontrata e come sempre con la cortesia e la disponibilità che distingue lei e la famiglia Moratti, ci ha portato a scoprire la sua anima nerazzurra.

Cosa è l’Inter per lei, una vera ed autentica passione di famiglia, ricordando suo padre Angelo?
E’ una grande parte della mia vita. Prima con mio padre, poi con mio fratello ho vissuto tutte le vittorie più importanti: Vienna, Madrid, Buenos Aires e tante altre per le Coppe e gli Scudetti dagli anni ’60 ad oggi. Certo, è un grande amore.

Nel girovagare per tanti posti in Italia e nel mondo con la squadra nerazzurra qual è la cosa che le è rimasta impressa, fra i suoi tantissimi tifosi?
Dovunque andiamo i tifosi mostrano infinita passione e un sostegno incondizionato. Mi ha colpito l’Indonesia con un Inter Club di 15 milioni di persone.

L’Inter è società vera, autentica, una vera famiglia calcistica, il grande lavoro e la passione di suo fratello Massimo è la garanzia. Lei è sempre stata molto vicino a lui, segno di un affetto profondo, l’immagine che ne viene fuori è quella di uno splendido rapporto che vi unisce, nei momenti difficili e nelle gioie.
E’ uno splendido rapporto che c’è in tutta la famiglia. Nel ricordo e nell’esempio dei nostri genitori ci amiamo e ci rispettiamo.

L’Inter ha anche un’anima sudamericana, argentina in particolare,dall’altra parte dell’oceano è la squadra più amata,da cosa deriva questo rapporto speciale fra loro e l’Inter?
Noi abbiamo in squadra dei ragazzi speciali, uniti nel bene dell’Inter, bravi, seri e intelligenti. Non conta la nazionalità, conta il cuore.

C’è un ricordo che le è rimasto in mente nei tanti anni trascorsi con l’Inter?
Si, quello di Ronaldo con 200 bambini che gli chiedevano l’autografo. Dieci in braccio, altri arrampicati su di lui. Li ha firmati tutti. Sorridendo.

Quando si è in trasferta al termine di una vittoria a chi indirizza la prima telefonata?
Lascio che siano gli altri a farlo. So che fa piacere commentare le belle notizie.

Quante volte ha pensato, alla fine di una vittoria importante: sono contenta per gli sforzi di Massimo?
Sempre.

Il giocatore che ricorda di più del passato remoto, prossimo e del presente.
Non potrei mai fare una scelta. Per me sono sempre, tutti, i più bravi.

Dica la verità ha pensato questa estate, quest’anno ritorniamo a vincere?
Troppo superstiziosa anche solo per pensarlo.

La butti così, al volo, fra i nuovi chi sarà il giocatore dell’anno?
Zanetti. E’ sempre come nuovo.

In Argentina molti tifosi si chiedono, arriverà qualche giorno l’Inter per una amichevole? Chissà magari un giorno…
Forse ci andremo per una finale intercontinentale. E’ già successo due volte ai tempi di mio padre. Campioni del mondo.
L’anima nerazzurra ha anche il volto di questa signora che si emoziona per i colori nerazzurri. Nel ricordo anche di suo padre, Angelo e nell’affetto di suo fratello Massimo.


Twitter: pasqualegua23

Sezione: Esclusive / Data: Gio 30 agosto 2012 alle 12:00
Autore: Pasquale Guaglianone
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