Chiamatela rivoluzione. O come volete. Sta di fatto, che nelle segrete stanze dove si mette per iscritto l'idea di gestione della società Inter, si sta studiando - e da diverso tempo - qualcosa di davvero importante. Un progetto che inizia adesso - nel presente - e vede il futuro come una certezza. Non più come un interrogativo. Scopriamo dunque i punti cardine di quanto è stato varato per la nuova Inter. Il punto di partenza è ormai noto: gli ingaggi.

IL TETTO INGAGGI - Tagli, tagli e ancora tagli. Senza dimenticare le ambizioni, che restano sacre e intoccabili: vincere. Risultato auspicato, un'Inter più sana e meno dissanguata da stipendi eccessivi. L'ultima estate è stata il manifesto perfetto dell'idea della società: gente come Maicon, Julio Cesar, Lucio o Forlan ha lasciato Milano perché certi salari a certe età non erano più tollerabili. E in giornata, abbiamo proposto la lista complessiva degli ingaggi per questa stagione (per chi se la fosse persa, cliccare qui). Rispetto allo scorso anno, un taglio di 40 milioni di euro che fa respirare le casse di Corso Vittorio Emanuele. Quest'anno, circa 140 milioni complessivi. Con un progetto che vede la luce attorno ai 120-130 milioni complessivi. Perché non finisce qui, questo è solo il primo di tanti passi. Il progetto dell'Inter è in realtà una rivoluzione, se pensiamo ai fantaingaggi che solo due anni fa percepivano i mostri del Triplete, da José Mourinho in giù. Con l'ingresso in società di soci cinesi, l'obiettivo è far scendere ancor di più il costo effettivo legato al monte stipendi. Per questo, la soluzione starà nel ridurre ingaggi ancora eccessivi, ovvero quelli che sforano i 3 milioni di base fissa.

NUOVI STIPENDI PER I BIG - Tagliare gli ingaggi, dicevamo. Ma se per chi era fuori dai piani il discorso era legato a cessione oppure risoluzione consensuale del contratto, ora c'è un discorso da affrontare con big, come Cambiasso, Milito, Sneijder. E non solo per loro. Tutti legati ai vecchi stipendi pesanti, anche da 6 milioni come quello dell'olandese, naturalmente da ridurre. Come? La soluzione è già studiata: porre la base a circa 3 milioni, pensare al prolungamento per chi ha ancora un futuro nerazzurro, spalmare quindi gli ingaggi eccessivi e giostrare la parte variabile nei bonus. Da qui, nasce ad esempio il contratto di Antonio Cassano, recentemente stipulato: base a 2,7 milioni, bonus che porterebbero complessivamente a poco più di 3,6 milioni circa legati a obiettivi personali e di squadra. Questa è l'idea, chi vuol restare nei piani dell'Inter deve adattarsi. Altrimenti, le situazioni evolvono come per quella di Julio Cesar: guadagnava 4,9 milioni, dentro Handanovic che ne prenderà poco più di 1,7 con cinque anni in meno. In sostanza, un grazie e tanti saluti a chi chiede di più, perché non si può andare avanti così. D'altronde, gli ingaggi del nuovo corso parlano chiaro: per dirne tre, ci sono Guarin a 2,2 milioni, Pereira a 1,7 milioni, Coutinho addirittura 600mila euro. Di conseguenza, si discuterà con i singoli top players che sforano il tetto già in questi mesi per regolare la situazione.

TRA SOCI CINESI E FANTASIA - Il tutto, naturalmente, favorisce una società più sana e l'ingresso di soci, come quelli cinesi di cui appunto è tutto concretizzato ormai da agosto (siamo alla fase del closing, i tempi sono quelli previsti). Il progetto di risparmio va avanti, senza ridimensionare e 'lavorando di fantasia', come ha detto il presidente Moratti nei giorni scorsi. Cosa vuol dire? Molto semplice: più operazioni come il prestito di Gargano a poco più di un milione; più idee come quella di scommettere su un Guarin dato per rotto in prestito oneroso e farne poi una colonna della mediana, ottenendo anche uno sconto al momento del riscatto; più quello snellimento anche negli ingaggi fissi di cui si parlava. Questo vuol dire lavorare con intelligenza, senza follie nelle spese. E usando quel pizzico di fantasia morattiana che può solo far bene davanti al Fair Play Finanziario.

LA VALORIZZAZIONE DEL VIVAIO - Nel progetto Inter, rientra naturalmente anche la valorizzazione del vivaio, un'idea portata avanti in maniera perfetta ormai da anni. La società gestisce in modo assolutamente impeccabile le pratiche che riguardano le giovanili, la gestione dei ragazzi anche nella loro vita extra calcistica, l'inserimento graduale con il contatti con la prima squadra anche grazie alla fondamentale figura attuale di Stramaccioni, perno del progetto (va sottolineato, la società ci punta tantissimo) che proprio su quest'ultimo punto sta lavorando molto e a fari spenti. Il colpo Olsen è l'ennesima riprova di come l'Inter tenga a crescere giovani di qualità, fatti in casa, davanti a una mole impressionante di talenti prodotti in questi anni.

NUOVO STADIO E MARKETING - Il progetto Inter, naturalmente, non prevede di fermarsi al presente. Perché davanti c'è il futuro, dove avverrà la vera svolta: quella con il nuovo stadio all'orizzonte (entro il 2017), ormai una realtà consolidata. E una novità che porterà con sé un passo ulteriore legato al marketing, aspetto su cui lavora il direttore Fassone. Perché il marchio di FC Internazionale è in ampia crescita all'estero e in rapidissima espansione, specialmente verso i mercati asiatici. Con lo stadio nuovo, il discorso del marketing potrà trovare l'ascesa definitiva. E soprattutto, gli introiti per la società aumenteranno in maniera netta. Al contempo, si consoliderà la posizione dei soci cinesi nell'Inter, con basi di investimento concrete per entrare così in quello che ormai è diventato l'Olimpo delle poche società che possono vantare un bilancio sano.

ZANETTI (E NON SOLO) IN SOCIETÀ - Un'Inter nell'Olimpo, dicevamo. Magari, con un Dio come vice presidente. Ci perdoneranno i difensori del sacro assoluto, ma per Javier Zanetti si può fare un'eccezione. Della carica da vice presidente, dunque, se ne è parlato nelle ultime settimane. E il capitano ha dato da parte sua massima disponibilità. Ma ancora nulla di deciso: quest'anno gioca e lo fa al massimo, come sempre, poi si vedrà. "L'idea intriga, ci riaggiorneremo più avanti", è in sostanza quanto c'è adesso. In rapporti sempre cordiali e con una certezza: nell'Inter che programma un futuro roseo, Zanetti ci sarà. In prima linea. E dei senatori, non rimarrà all'Inter soltanto lui. Ma questa è un'altra storia. Diamo tempo al tempo, perché sta nascendo proprio in quest'anno qualcosa di diverso. Per un progetto stilato, c'è un campo da far parlare. Intanto, la società scrive il suo presente e il suo futuro: è il progetto dell'Inter che verrà.

Twitter - @FabRomano21

Sezione: Editoriale / Data: Mer 12 settembre 2012 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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