Di solito le pause del campionato per le Nazionali sono mal digerite dai tifosi. L'attesa per rivedere la propria squadra del cuore in campo sembra lunghissima e si ha sempre timore che qualcuno torni infortunato. Timore giustificato per i tifosi dell'Inter, visto quello che è successo a Marcelo Brozovic. Ma questa volta probabilmente la maggioranza dei tifosi nerazzurri avrebbe preferito continuare ad attendere, dopo il tracollo di Udine. Tre sconfitte in sette gare di campionato pesano, tolgono certezze, spengono gli entusiasmi e rischiano di generare contestazioni che appartenevano al passato. L'amore, no, quello rimane. E allora anche oggi in settantacinquemila al Meazza per Inter-Roma, grande classica del nostro calcio che mette di fronte le due prime due città del Paese e che da sempre regala gol ed emozioni. E poi, anche se solo in tribuna perché squalificato, torna nella sua casa di un tempo José Mourinho. Sempre sia lodato.

La Beneamata torna in campo, dunque, per una gara difficile che precede di soli tre giorni la sfida già decisiva in Champions League contro il Barcellona. Oltre a Brozo, salterà entrambi gli impegni Romelu Lukaku, ormai fuori da un mese per il problema accusato in allenamento dopo la gara persa a Roma contro la Lazio. Sembrava dovesse tornare a ruggire proprio contro i giallorossi, Big Rom. Lui stesso aveva illuso i tifosi con un paio di post sui social in cui appariva una pantera pronta alla battaglia. E invece le ultime sedute di allenamento differenziato hanno detto che il muscolo non è ancora pronto a supportare un fisico così possente che ama esaltarsi negli strappi a campo aperto. E poi, inutile nasconderlo, c'è un maledetto mondiale alle porte che certi giocatori non vogliono rischiare di saltare per nulla al mondo. Ma questa Inter ora non può più permettersi di piangersi addosso, deve reagire e in fretta.

Lo sa anche Simone Inzaghi che i risultati rimangono gli unici giudici del suo operato. Ieri il tecnico nerazzurro ha abbandonato la prudenza dialettica per gridare al mondo una sua verità :”La mia storia dice che dove sono stato, ho dimezzato le perdite, aumentato i ricavi e portato trofei. E' successo alla Lazio, così come all'Inter”. Vero. Ma per poter essere annoverati tra i top della storia dell'Inter, non bastano una Supercoppa e una Coppa Italia. Per la bocciatura, rischia invece di pesare di più uno scudetto non vinto dopo un campionato in gran parte dominato. Simone Inzaghi è ancora giovane, è bravo e ha tutte le carte in regola per fare lo scatto definitivo verso la gloria alla guida di una squadra così blasonata come l'Inter. Già da oggi contro la Roma può dimostrarlo. Ma una risposta la devono dare soprattutto i giocatori, soprattutto quelli più forti che nelle ultime due stagioni si sono conquistati l'appoggio incondizionato del popolo nerazzurro.

L'inizio di questa stagione, invece, non piace affatto, al netto delle tre sconfitte maturate in campionato e quella, purtroppo prevista in Champions con il Bayern. Non piace l'approccio mentale alle partite, non piace che non si veda più la voglia feroce di essere Squadra, dove ognuno giochi per l'altro e non per per salvare il proprio orticello. Non piace non vedere giocare con gioia e coraggio, ma con il freno a mano tirato. Certo, le incertezze sul futuro della proprietà non aiutano, la spada di Damocle della cessione eccellente in nome del bilancio, pesano. Si spera che la notizia degli ultimi giorni riguardo la decisione da parte della famiglia Zhang di tornare a supportare la società con una cifra importante, regali anche alla squadra quella serenità necessaria per pensare solo al campo. Oggi vedremo con curiosità e speranze un giovane forte come Kristijan Asllani, chiamato a dirigere il centrocampo nerazzurro. Una ventata di aria fresca che in questo momento può fare la differenza.

Dicevamo del pubblico che anche oggi riempirà il Meazza. Radio Curva garantisce massimo sostegno alla squadra, ma sono finiti gli sconti per chi, eventualmente, non torni a sudare per l'Inter. Parola al campo. C'è ancora tempo per raddizzare la barca. E non sbagliare più la rotta.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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