L'Inter vince con serenità contro il Lecce e si riprende il secondo posto in solitaria. Un 2-0 liscio, comodo, arrivato grazie ai gol di Mkhitaryan e Lautaro al culmine di azioni di pregevole fattura come dicevano i vecchi radiocronisti. Al contempo, perdono Milan e Juventus: rossoneri sovrastati a Firenze ben oltre il 2-1 finale, mentre i bianconeri vanno sotto a Roma e non riescono a risalire la corrente. Eppure le cronache sportive non offrono particolare soddisfazione per chi ha a cuore le sorti del club nerazzurro.

"Il Lecce ha favorito la vittoria dell'Inter" è uno degli slogan sparati nel post-match del Meazza. "Il modo di giocare del Lecce, senza assilli di classifica, ha agevolato gli attacchi negli spazi degli avversari" un altro commento del dopo gara. Eppure, prima dei 90 minuti di San Siro, si parlava di Lecce ammazzagrandi e di trappolone per Inzaghi: facile immaginare coccodrilli che contemplassero esonero in vista, di fallimento e compagnia cantante. Poi, dopo i gol dell'armeno e del Toro, tutto dimenticato. Tutto facile. Tutto scontato. Tutto dovuto. Anzi, tutto facilitato e agevolato. Il Lecce, descritto precedentemente come "la squadra più difficile da affrontare" (cit. Dario Marcolin nel pre-gara di DAZN), improvvisamente diventa una sorta di squadraccia in gita premio.

Se questo è quanto viene detto sull'Inter dopo una vittoria, al secondo posto in classifica, agli ottavi di Champions, in semifinale di Coppa Italia e con una Supercoppa già in bacheca, cosasi dirà su Milan e Juventus dopo i rispettivi ko? "La testa era già a Londra" il sunto dei commenti post sconfitta di Firenze per i rossoneri. E quando Allegri parla tutto tronfio di stagione positiva dei suoi bianconeri, nessuno gli ricorda che lo scudetto sarebbe utopia pure senza penalizzazione e che la campagna Champions resta uno dei più grandi fallimenti del suo club in epoca recente.

L'Inter intanto vince e convince. "Sì, ma niente di serio" (cit.).

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 marzo 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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