Tutto riaperto. Proprio quando ormai i giochi sembravano fatti, il Napoli frena clamorosamente in casa contro i ragazzini di Vieira e l'Inter torna ad appena un punto di distacco. Un misero punticino. 

Psicodramma campano: il rischio è alto per la squadra di Conte, mai davvero totalmente convinta di aver ottenuto un vantaggio decisivo sui rivali. Bravi i nerazzurri a battere Verona e Torino con formazioni ampiamente sperimentali, con la testa rivolta inevitabilmente al doppio confronto con il Barcellona. E la Champions League deve rimanere l'idea principale per un gruppo che meriterebbe questa enorme soddisfazione. 

Inzaghi l'ha detto chiaro: bisogna andare in campo senza ansie, per divertirsi, con la mente sgombra da assilli e affanni. Sgravata dall'obbligo Triplete, l'Inter è tornata a correre, rinvigorita pure dal doppio confronto in semifinale con i catalani. Spirito ricaricato e gambe di nuovo leggere, nonostante stanchezza e defezioni. Al contrario, gli uomini di Conte sembrano avvertire il peso della responsabilità, come confermano le prestazioni povere con Monza, Lecce e, in ultimo, Genoa. 

E allora ci siamo. Difficilmente Inzaghi ripeterà gli esperimenti visti col Torino e già con la Lazio, dal 1', si tornerà a vedere qualche titolare rimasto a riposo. Ma la strategia, studiata dopo aver eliminato il Barça, non deve cambiare e non cambierà: l'obiettivo resta quello di arrivare a Monaco di Baviera nelle migliori condizioni possibili. Tutto quello che verrà nel frattempo, sarà un di più. Perché le alternative nerazzurre hanno dimostrato di poter essere parecchio utili e perché il Napoli si è rivelato più fragile del previsto, capace di farsi del male benissimo da solo. 

La portata dell'impresa di arrivare in finale di Champions forse la si è capita proprio dopo l'ultimo turno di campionato. Scudetto di nuovo possibile, certamente, ma vuoi mettere la coppa...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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