Scudetto tornato incredibilmente in gioco. Arrigo Sacchi ne parla alla Gazzetta dello Sport.

Se fosse nei panni di Antonio Conte, dopo il pareggio interno contro il Genoa, che cosa direbbe al gruppo?
"Non caricherei di eccessive responsabilità l’ambiente. Direi ai ragazzi che, finora, sono stati fenomenali, perché questa è la realtà, mancano solo due passi e poi c’è il traguardo. C’è da sputare l’anima sul campo, e sono convinto che tutti lo faranno".

E se fosse Simone Inzaghi?
"Cercherei di gestire il comprensibile entusiasmo. Ma con un’accortezza: la sfida a San Siro contro la Lazio è molto difficile e va preparata come una finale di Champions".

Quali aspetti devono metterli in allarme?
"Il Napoli deve fare attenzione al Tardini, perché il Parma, quest’anno, ha giocato grandi partite contro le big. E poi gli emiliani lottano per salvarsi, non regaleranno nulla. L’Inter, a mio avviso, deve essere un po’ meno “italiana” rispetto alle ultime uscite di Champions. Più propositiva, più alta, più europea. Ha le qualità per farlo".

Quali possono essere gli uomini in più per questa volata?
"Per il Napoli dico quel bravissimo ragazzo e quell’ottimo attaccante che è Raspadori. Ha una rapidità micidiale, stop e tiro in un baleno. Per l’Inter penso a Thuram che, da solo, può reggere il peso dell’attacco".

Quanto inciderà il fattore Champions, con l’Inter che deve preparare la finale del 31 maggio?
"Inciderà parecchio, perché una finale di Champions comincia a portare via energie almeno quindici giorni prima. Ci si pensa giorno e notte, e bisogna essere bravi a gestire questa pressione. A Simone Inzaghi non mancherà il lavoro, perché oltre alle questioni tattiche e atletiche dovrà preoccuparsi anche di quelle psicologiche".

Ambiente e pressione: chi rischia di più?
"Il Napoli, se vincesse, sarebbe un miracolo sportivo: ha investito molto meno rispetto all’Inter. E la rosa è inferiore a quella dei nerazzurri. Quindi credo che il peso maggiore ce l’avrà l’Inter".

Sezione: Focus / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 08:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print