Marc Cucurella da ieri è un nuovo giocatore del Chelsea. Buon laterale sinistro, che qualche interista ricorderà per averlo affrontato nell'ottavo di finale di Europa League quando vestiva la maglia del Getafe nell'agosto 2020. Ha fatto bene con il Brighton e la 'promozione' è legittima. Quello che lascia perplessi, anzi allibiti, è il prezzo pagato dai Blues: circa 60 milioni di euro. Nonsense. Il chiaro esempio degli anni luce che distanziano la Premier League da gran parte del resto d'Europa. Perché a parte il Gotha rappresentato da Real Madrid, Barcellona (che si sta vendendo anche l'anima per avere budget), Bayern Monaco e PSG, le altre non possono neanche lontanamente pensare a un affare del genere. Che quello inglese sia un sistema chiuso è chiaro, lo testimonia anche il pressing dello stesso Chelsea per Wesley Fofana (pronto a sfondare il tetto degli 80 milioni per un buon difensore). Motivo semplice: in Premier tutti i club godono di grande salute finanziaria, anche solo grazie ai diritti tv. Per questo nessuno ha bisogno di vendere un proprio punto di forza e per farlo le strade sono due: che sia il giocatore a insistere con forza (vedi Romelu Lukaku, caso comunque quasi unico) o che l'acquirente metta sul tavolo così tanti soldi da non poter essere respinto, ipervalutando il calciatore. Poi, gli stessi club di Premier League, a meno di acquisti top, tirano sempre su col prezzo quando trattano con il resto d'Europa. Perché alla fin fine nessuno è un fesso.

Questo preambolo di stretta attualità porta direttamente a quanto sta accadendo in casa Inter. La speranza di tutti i tifosi e probabilmente di una buona fetta di dirigenza è che il Paris Saint-Germain non invii una PEC con un'offerta da almeno 70 milioni per Milan Skriniar prima dell'inizio del campionato italiano, presunta deadline imposta in Viale della Liberazione (ma a onor del vero la deadline vera è il 1° settembre). Oppure che il famoso Chelsea non decida di investire 40 milioni per Denzel Dumfries, andando oltre i 25 milioni bonus compresi proposti inizialmente (e si torna al discorso di cui sopra, con offerte al ribasso extra Premier League). In attesa di capire se l'olandese sarà un vero obiettivo di Todd Boehly, è giusto focalizzarsi sullo slovacco per capire un po' cosa dobbiamo aspettarci.

Per la prima volta negli ultimi anni a Parigi si è scelta la strada della logica: niente acquisti strapagati, ma solo operazioni sensate. Merito dell'arrivo di Luis Campos che ha sostituito Leonardo, al quale andranno sempre i nostri ringraziamenti per gli oltre 70 milioni pagati per Mauro Icardi. Il direttore sportivo portoghese sta cercando di esaudire le richieste del nuovo allenatore Christophe Galtier, amante della difesa a tre, ma senza svenarsi. Per questo da settimane per il primo obiettivo della lista per la difesa, Skriniar, non si è fatto più vivo. L'ultima offerta da 53 milioni più 7 di bonus a cui il PSG avrebbe aggiunto volentieri una contropartita non è mai stata aumentata come da richiesta nerazzurra. Perché per un sacrificio di tale portata la dirigenza nerazzurra non vuole accettare meno di 70 milioni cash. Cifra che evidentemente i francesi non vogliono pagare. Situazione di stallo che non può lasciare tranquillo Simone Inzaghi, sempre sul chi va là fino a quando non finirà questa finestra di mercato. Il tecnico, così come la stragrande maggioranza dei tifosi interisti, spera che la nuova offerta non arrivi mai, perché rinunciare al numero 37 sarebbe impensabile.

Già, ma quanto vale oggi Milan Skriniar? Chiaramente, per il PSG non più di 60 milioni, di certo non 70 né 80. Altrimenti l'offerta non sarebbe ferma da settimane ed è una valutazione credibile gettando l'occhio al mercato attuale extra Premier League. Ma se in Viale della Liberazione hanno messo un cartellino sulla maglia del classe '95 di Ziar Nad Hronom con il prezzo richiesto, ragionando in maniera più filosofica il valore di Skriniar per la squadra (che in più occasioni si è espressa a favore della sua permanenza) e per i tifosi è decisamente più alto e va oltre alle sue indiscusse qualità calcistiche allineate ai prezzi di oggi. Skriniar rappresenta più di un difensore, per i tifosi e per i compagni è un punto di riferimento in campo ma anche fuori. Nel rettangolo di gioco perché è uno dei leader silenziosi ma rumorosi, colui che suona la carica nei momenti difficili e con il classico intervento last second dà l'esempio concreto a chi ha le spalle meno larghe. E' l'anumis pugnandi dell'Inter, il primo a rientrare in difesa dopo aver sostenuto la manovra. Interpreta il concetto di attaccamento alla maglia con le sue prestazioni, che anche in giornate non proprio felici arricchisce sempre di cattiveria agonistica e di inarginabile forza di volontà nel non dare mai per perso un pallone. E poi c'è anche il fuori dal campo, un ragazzo d'oro, amico di tutti, mai una parola fuori posto e sempre con il sorriso, talmente legato all'Inter dall'essere a un anno dalla scadenza senza far trasparire il minimo dubbio sul fatto che rinnoverebbe il giorno stesso e senza pretendere la luna. I famosi uncountables dello sport, detto in modo più tecnico.

Alla luce di tutte queste riflessioni, quanto vale oggi Milan Skriniar?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 06 agosto 2022 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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