"Ci vediamo l'anno prossimo, forza Inter sempre!". Così Latuaro Martinez ha detto dopo la consegna del premio quale miglior giocatore del campionato 2024/2025. Un messaggio chiaro, netto, che non lascia dubbi: l'argentino sarà ancora un giocatore dell'Inter. Ma andrà davvero così?

"La volontà del giocatore è quella di restare" ci siamo sentiti ripetere spesso un po' da chiunque. Ance l'agente del capitano nerazzurro, Alejandro Camaño, l'ha ribadito a più riprese. Basta? Davvero è l'unica discriminante? Ovviamente no. E la storia recente - anche del club nerazzurro - è piena di volontà di restare poi smentite dai fatti. Legittimamente, i professionisti si comportano come tali. Così come altrettanto legittimamente i club fanno i conti con le proprie possibilità e necessità.

Dunque, volontà o non volontà, non v'è alcuna certezza sul rinnovo di Lautaro e, di conseguenza, sulla sua permanenza a Milano. Impensabile e non auspicabile restare in queste condizioni con la scadenza pendente. Viceversa, tutto sarebbe già stato messo nero su bianco. E invece sono mesi di trattativa, evidentemente tutt'altro che scontata. Lautaro ha certamente raggiunto un livello altissimo: magari non quello dei più grandi di questa epoca, ma sicuramente giusto un gradino sotto. Perché, alle qualità tecniche indiscutibili, l'argentino abbina pure leadership, coraggio e carattere. Un esempio per i compagni. Qualità non meno importanti di altre.

Discorso non secondario: l'Inter dovrebbe trovare un sostituto in caso di addio. Possibile, certamente, ma non banale. E però è corretto fare i conti con la realtà e non vendere fumo: a prescindere dalla famigerata "offerta irrinunciabile" - quella che vale sempre e per tutti i club - la situazione ormai, anche e soprattutto dopo l'avvento di Oaktree, deve essere chiarita. In un senso o nell'altro.  Occorre un passo del Toro verso la società. La volontà non basta. E nemmeno le parole.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 28 maggio 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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