Basta. Su. Siamo seri. Di nuovo spataffiate sui giornali, servizi in tv, sento ancora parlare di un possibile ritorno di Mourinho all’Inter, nonostante le ultime dichiarazioni di Massimo Moratti. Il Pres si è lasciato sfuggire al massimo un “chissà”, come per dire che anche nel calcio, come nella vita, non si sa mai. Moratti ha parlato solo di sms di simpatia con Mourinho e ha detto 
chiaramente che lui pensa di confermare Stramaccioni, più diretto di così penso non potesse essere. Va bene giocare con il romanticismo, cercare di vendere i giornali, di attirare l’attenzione dei tifosi, sfruttando i messaggi a forma di cuore che quel furbone di Josè invia specialmente da fine marzo in poi, però bisogna restare con i piedi per terra.

Mourinho con Materazzi come vice, oppure con Frankie Lampard, le voci continuano a sprecarsi nonostante le parole di Moratti. Non credo di essere l’unico a pensare che lo Specialone non potrebbe far parte del progetto “Interinascita”, che un suo ritorno adesso sia qualcosa di molto vicino all’impossibile, molto simile a vincere al Superenalotto. Secondo voi Josè accetterebbe di tornare a Milano con la cassaforte di Moratti chiusa a doppia mandata e il monte ingaggi controllato con la camicia di forza?

Dopo i tempi d’oro del triplete, gli Sneijder e gli Eto’o, il Milito infallibile, Maicon e Julio Cesar, non penso che Mourinho adesso possa accettare di allenare questa Inter dei giovani, con qualche vecchio veterano che conosce bene, ma con tre primavere in più sulle spalle rispetto a quando lui era alla Pinetina. Non lo vedo molto passare a cuor leggero da Cristiano Ronaldo e Modric a Obi e Kovacic - con tutto il rispetto - saltando dai banchetti milionari delle meringhe alla dieta dimagrante della Saras, con il
BrancaAusilio costretto a lavorare con i saldi last minute, scandagliando il mercato alla ricerca dei giocatori in scadenza di contratto per spendere il meno possibile, con all’orizzonte i petrodollari di Abramovich e degli sceicchi del Paris Saint-Germain, tutti pronti a coprirlo d’oro e a regalargli i migliori giocatori del pianeta.

Senza dimenticare che questa Inter molto difficilmente l’anno prossimo giocherà in Champions League. Chi continua a pompare sul suo ritorno lo lega a un ingresso in società di soci esteri con denari freschi per supportare Mourinho. Facendo rapidamente due calcoli solo per il vate di Setubal ci vorrebbe almeno un triennale da 10 milioni all’anno, se non di più, che lordi diventerebbero 60, considerando solo il suo ingaggio. Altrettanti, se non di più, ci vorrebbero poi per il rafforzamento della
squadra. Senza dimenticare che i nuovi capitali dovrebbero invece servire a migliorare il bilancio della società, ancora in profondo rosso e lontano dai parametri del Fair Play finanziario.

In questo momento penso sia quindi meglio lasciare Mourinho ai romantici e alla storia passata, ora è  più gradito mantenere
la concentrazione sul nuovo progetto dell’Inter, sull’ottovolante della rinascita che continua, pur tra evidenti difficoltà, e ricordare quanto di buono è stato fatto in questa stagione difficile, sottolineando con l’evidenziatore che Stramaccioni è stato l’unico, proprio dopo Mourinho, a riuscire a battere la Juventus, addirittura in casa sua, dopo una serie di 49 partite senza sconfitte. Più che pensare al ritorno dello Specialone bisogna quindi ricordare l’apice della gestione Stramaccioni, quello che si era
riusciti a fare allo Stadium, forse il modo migliore per prepararsi alla sfida di sabato. I tempi della spensieratezza sono ormai lontani così come la Juve che ora è addirittura a 18 punti di distanza, non sono trascorsi neanche 4 mesi ma sembra passato un secolo da quella bellissima sera del 3 novembre.

Il tridentone è stato purtroppo ammainato insieme al ginocchio crakkato di Milito, Guarin e gli uruguaiani hanno perso l’aereo e potranno al massimo allenarsi una sola volta prima del derby d’Italia, ma si può ancora fare bene, in una sfida così sentita, una partita che come dice Strama “non è come le altre” e che l’Inter non può assolutamente sbagliare, per la corsa al terzo posto, ma soprattutto per l’onore. Questo deve essere l’unico sms da inviare a Mourinho, saluti e baci.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 29 marzo 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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