La lunga e complessa vicenda legata al futuro dello stadio San Siro conosce un nuovo capitolo. Come scrive oggi Tuttosport, il TAR della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensiva presentata da 82 cittadini e tre comitati contro il Comune di Milano, il Ministero della Cultura e il Ministero delle Infrastrutture (quest’ultimo non costituitosi in giudizio), con l'obiettivo di annullare atti chiave legati alla procedura per la vendita del Meazza e delle aree circostanti.

Il ricorso mirava a bloccare l’iter di vendita dello stadio, contestando - tra gli altri - le delibere relative al bando pubblico, l’accordo con Politecnico e Bocconi e il parere della Soprintendenza, che ha fissato al 10 novembre 2025 la data per l’eventuale vincolo sul secondo anello dello stadio.

Nelle motivazioni, i giudici amministrativi parlano di “seri dubbi sull’ammissibilità dei ricorsi”, sia per vizi formali sia per motivi di merito. Inoltre, non è stato ravvisato il “periculum in mora”, cioè l’urgenza e il rischio di un danno irreparabile, poiché - sottolinea il TAR - la demolizione dello stadio non potrà comunque avvenire prima del 2030 e il contratto di vendita non rappresenterebbe un elemento lesivo immediato.

La decisione rappresenta un punto a favore del Comune e, indirettamente, di Milan e Inter, che da tempo spingono per una soluzione definitiva sul tema stadio. Tuttavia, la strada resta in salita. Il sindaco Giuseppe Sala ha ribadito l’intenzione di chiudere la partita entro il 31 luglio, ma le difficoltà politiche e giudiziarie complicano i piani.

La vendita del Meazza deve ancora passare dal Consiglio Comunale, dove non c’è unanimità nemmeno nella maggioranza. Inoltre, pesa l’inchiesta che ha travolto Palazzo Marino con la richiesta di arresto per Giancarlo Tancredi, assessore all’urbanistica, figura centrale nel dossier stadio. Secondo Il Fatto Quotidiano, nell’ambito delle indagini emerge anche il nome di Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio, al centro di un presunto conflitto d’interessi che riguarderebbe, tra gli altri progetti, anche l’area di San Siro.

Quanto alla questione del vincolo sul secondo anello, il TAR ha ritenuto legittima la decisione della Soprintendenza, che ha identificato nel 10 novembre 1955 la data di riferimento per il collaudo provvisorio e quindi per il calcolo dei 70 anni previsti dalla normativa. Nel frattempo, il “Comitato Sì Meazza” ha presentato ulteriori esposti in Procura e alla Corte dei Conti, puntando a bloccare la delibera sul bando pubblico che prevede un prezzo di vendita fissato dall’Agenzia delle Entrate a 197 milioni di euro.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 17 luglio 2025 alle 10:06
Autore: Milano Redazione FcInterNews.it
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